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Nota n. 10.408 -  Solo il 5 ottobre ultimo scorso, alla presenza anche della S.V., è stato rinnovato l’Accordo Nazionale Quadro per il personale non dirigente del Corpo di polizia penitenziaria, sottoscritto fra il Sottosegretario delegato, On. Andrea Delmastro delle Vedove, e i Rappresentanti delle Organizzazioni aventi titolo.

         In quella occasione, così come durante il negoziato propedeutico alla firma, molteplici sono state le manifestazioni di giubilo del vertice politico e di quello dipartimentale per il raggiungimento dell’importante risultato, dopo ben 19 anni dalla stipula dell’Accordo precedente, inneggianti all’avvio di un nuovo corso in cui vi sarebbe stato il riconoscimento compiuto delle relazioni sindacali e, soprattutto, il rispetto delle regole codificate.

         Che ciò non lo si potesse tradurre immediatamente in periferia, francamente, si era messo nel conto, ma che a poco più di un mese da quella data a continuare a calpestare letteralmente le regole che esso stesso si è autonomamente dato fosse il centrale Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria era davvero difficile pronosticarlo.

         Se, per di più, si considera che quanto sopra avviene per la selezione di operatori da adibire all’Ufficio del Capo del DAP, non può non tornare in mente il famoso e sempre vero adagio popolare che chiama in causa il pesce non esattamente appena pescato.

         Ci si riferisce, in particolare, alla nota del Suo Ufficio n. m_d.g.GDAP.08/11/2023.0440047.U con la quale è stata diramata la richiesta di disponibilità di cui in oggetto in palese violazione del dettato del PCD del 14 ottobre 2021 sia in ordine ai criteri e ai titoli valutabili per la selezione dei candidati sia in relazione ai destinatari della procedura, allo stato individuati esclusivamente in coloro che prestano servizio presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria,  presso gli Istituti, Uffici e Servizi presenti sul territorio del Provveditorato Regionale per il Lazio, Abruzzo e Molise, presso il Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e presso le strutture minorili dipendenti dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma.

Per di più, il bando in questione, con ogni probabilità si pone anche in violazione del DM del 12 luglio 2023 in relazione al verosimile soprannumero delle unità assegnate presso gli Uffici del DAP a dispetto delle dotazioni organiche statuite (non essendo ancora stato autorizzato l’accesso al GUSWeb, tanto per restare in tema di regole, non è possibile verificare direttamente).

         Palesemente, dunque, dopo le stagioni delle cc.dd. “stabilizzazioni” vissute per sanare attività amministrative tutt’altro che improntate alla ricerca dell’equidistanza e del buon andamento, si continua ad assistere a ulteriori precarizzazioni (rectius: controsanatorie) operate – ora come allora – con metodi che paiono illegittimi, parziali e per nulla trasparenti, quasi come se si continuassero a plasmare gli interpelli in ragione di scelte già virtualmente compiute.

         Tutto ciò, oltre a essere gravissimo di per sé, costituisce un pessimo segnale inviato alla periferia, dove i Dirigenti territoriali, di livello generale e non, potrebbero sentirsi a loro volta legittimati a disporre secondo libero arbitrio.

         Così, solo per fare esempi eclatanti, nei Provveditorati regionali in cui non si sono ancora riunite le Parti per il rinnovo del Protocollo d’Intesa Regionale o in quello in cui si istituisce, di fatto, il nucleo operativo dell’USPEV in barba al dettato del DM del 21 dicembre 2018, nonché al citato DM del 12 luglio 2023.

         Né a giustificare quanto si sta ulteriormente perpetrando con il bando di cui si discute potrebbero venire in soccorso ragioni di fantomatica urgenza, atteso che se non esiste una graduatoria disponibile da cui attingere è per lo stesso fatto che non si sia dato mai compiuto adempimento al dettato del già richiamato PCD del 14 ottobre 2021, nonostante i ripetuti impegni anche a verbale in tal senso (cfr., verbale di riunione del 21 dicembre 2022).

         Per quanto accennato, si invita la S.V. a riconsiderare la materia e a conformarsi immancabilmente alla disciplina vigente, nonché a dare immediata e compiuta esecuzione al più volte citato PCD del 14 ottobre 2021.

         Con espressa riserva di ulteriori e più incisive azioni, appare il caso di evidenziare che le determinazioni a riguardo non potranno non aver effetto sui futuri rapporti di relazione sindacale.

         Nell’attesa di un urgentissimo riscontro, distinti saluti.

        

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