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Nota n. 10.105Gentile Presidente,  com’è noto, il Paese e l’Europa stanno attraversando un periodo difficilissimo.

Alle conseguenze della pandemia da Covid-19, peraltro non ancora del tutto superata, si sono unite la guerra in Ucraina e le ripercussioni sul mercato e sull’approvvigionamento del gas.

Inoltre, si assiste a un costante aumento del costo della vita, con l’inflazione che è giunta ormai a percentuali a due cifre.

Tutto ciò, palesemente, se non affrontato concretamente e con efficacia dai governi nazionali e sovrannazionali, rischia d’ingenerare forti tensioni sociali che, a loro volta, potrebbero in qualche misura riflettersi sulla gestione e sulla sicurezza delle carceri e dei servizi a esse strumentali (traduzioni e piantonamenti di detenuti, scorte, etc.).

Come se non bastasse, secondo molti osservatori e analisti, in Italia (e non solo) durante l’inverno potrebbero verificarsi gravi emergenze correlate alle accennate difficoltà di approvvigionamento del gas, tanto da far ipotizzare possibili razionamenti nella fornitura di fonti energetiche, ivi compresa la corrente elettrica, e addirittura blackout.

È evidente che se vi fossero razionamenti di fonti d’energia e addirittura interruzioni alla fornitura di corrente elettrica, così come carenza di carburante per gli automezzi, andrebbero in crisi sia la già risicata sicurezza penitenziaria, sia i servizi minimi da fornire all’utenza detenuta (si pensi banalmente ai soli riscaldamenti, all’illuminazione, all’acqua sanitaria, alle cucine).

In altri termini, ci si potrebbe trovare alle prese con una miscela esplosiva senza precedenti e ancora peggiore di quella vissuta con la prima ondata della SARS-CoV-2 nel marzo del 2020 e che fece da detonatore a pesanti rivolte, a loro volta causa di 13 morti, centinaia di feriti e devastazioni.

 Per quanto accennato e nella speranza che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e tutte le sue articolazioni centrali e periferiche non si facciano cogliere nuovamente impreparati ad accadimenti comunque prevedibili, si chiede di sapere con somma urgenza se siano stati condotti studi e rilevazioni compiute in merito al fabbisogno energetico di tutti gli edifici, le strutture, gli automezzi e quanto necessario a garantire la funzionalità e la continuità dei servizi istituzionali e se sia stato approntato o meno un piano d’intervento da attuare in caso di bisogno.

Nell’attesa di un cortese quanto indifferibile riscontro, molti cordiali saluti.

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