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Nota n. 9986 - Com'è noto, complice evidentemente la variante Omicron, il contagio da COVID-19 ha ripreso a correre con l'esponenziale aumento del numero dei casi di positività nel Paese e nelle carceri.

Al di là dell'obbligo vaccinale imposto agli operatori, la cui efficacia contro la variante Omicron non è chiara e comunque sembra ridotta, in ambito carcerario non sono state assunte nuove misure per contrastare la quarta ondata della pandemia.

Difatti, a fronte di un’eccezionale virulenza della nuova mutazione del virus e mentre il Governo ha varato nuove misure per stadi, cinema, teatri, trasporti, etc., in carcere si continua a operare come se si fosse alle prese con la prima sequenza del virus isolata a Wuhan!

In altre parole, anche per il proverbiale e atavico pressapochismo della politica sulle tematiche carcerarie, si combatte un nemico che ha potenziato enormemente le proprie armi con strumenti di difesa divenuti ormai inefficaci.

Basti pensare che nei penitenziari non è allo stato richiesto green-pass a utenti e visitatori, nessuno (ivi compresi detenuti e operatori) viene dotato di mascherine FFP2, etc.

Ferma restando la necessità d’interventi governativi in tal senso, per tentare di arginare il nuovo propagarsi esponenziale del contagio, si rende parimenti assolutamente indispensabile e urgente aggiornare il “Protocollo Quadro per la Prevenzione e la Sicurezza nei luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid–19” sottoscritto in data 23 ottobre 2020.

Si prega, pertanto, la S.V. di convocare a tal fine, con cortese urgenza e in video-call, le Organizzazioni Sindacali rappresentative.

Nell'attesa, molti cordiali saluti.

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