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Comunicato stampa  ROMA 14/05/2021 – “Apprendiamo dalle news del ministero della giustizia di un’importante accelerazione sulle procedure concorsuali e assunzionali di operatori penitenziari di diversi profili, fra i quali in maggioranza del Corpo di polizia penitenziaria, di cui va dato atto alla Ministra Cartabia e al suo Ufficio, così come al Capo e al Direttore generale del personale del DAP, Petralia e Parisi. Non sfugge, tuttavia, che le assunzioni previste non basteranno a coprire il turn-over e non saranno dunque sufficienti per alleviare le pesanti carenze organiche esistenti”.

          Lo dichiara in una nota Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, commentando le notizie sui concorsi e le assunzioni nell’Amministrazione Penitenziaria diffuse sul sito web gnewsonline.it.

         “Vogliamo dare atto – spiega De Fazio ­– dell’impegno dei Vertici Ministeriali e del DAP nel completare le procedure già in essere e avviare quelle finanziate dalle leggi di bilancio, recuperando ritardi accumulatisi per vari motivi, primo fra tutti la pandemia da Covid-19 che ha sconvolto l’intero pianeta. Analogamente, però rimarchiamo che 2.181 assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria entro il 2022 non saranno sufficienti neppure a rimpiazzare i pensionandi e coloro che cesseranno dal servizio a vario titolo. Si consideri poi che alla carenza ufficiale di circa 4.000 unità rispetto alle dotazioni organiche vigenti va sommato il loro sottodimensionamento per ulteriori 13.000 unità, certificato da uno studio commissionato dallo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a un gruppo di esperti, per una carenza reale di 17.000 operatori. Tutto questo a fronte di un persistente sovraffollamento detentivo, il recente ampliamento per via legislativa dei compiti istituzionali demandati alla Polizia penitenziaria e la penuria di equipaggiamenti, supporti strumentali e infrastrutturali”.

 

            “Certo, a un disidratato anche una goccia d’acqua può dare ristoro temporaneo, ma non sarà quella che lo rimetterà in sesto definitivamente. Lo stesso dicasi, peraltro, per la carriera della Dirigenza penitenziaria, per la quale sono previste 45 assunzioni, laddove molte carceri sono prive di direttore e vi sono regioni, come la Sardegna solo per citarne una, dove dieci penitenziari sono retti, per quanto possibile, da soli quattro dirigenti, di cui uno prossimo alla pensione. Serve allora uno sforzo ulteriore che porti all’adeguamento e alla redistribuzione degli organici e ad assunzioni straordinarie, ma anche finalizzato a una reingegnerizzazione del sistema che miri a un riordino delle diverse e numerose dirigenze” – conclude il Segretario della UILPA PP.

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