Comunicato stampa - ROMA, 24/04/2021 – “Apprezziamo e accogliamo con favore le dichiarazioni del Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta secondo il quale l’Accordo per il rinnovo contrattuale per gli operatori del comparto sicurezza si potrà raggiungere entro giugno, così come apprezziamo la ripresa del negoziato, con la convocazione delle Organizzazioni Sindacali e delle Rappresentanze per mercoledì prossimo. Anche alla luce delle tabelle relative alle risorse economiche disponibili pervenute nella tarda serata di ieri, tuttavia, notiamo come il percorso sia faticoso e necessiterà probabilmente del supporto di tutto il Governo per consentire il superamento di alcuni ostacoli che permangono da lungo tempo e sono anche la conseguenza del blocco dei contratti degli anni scorsi”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, in vista della ripresa delle procedure per il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto da quasi tre anni, degli operatori delle Forze di Polizia e delle Forze Armate.
De Fazio spiega: “oltre al mero adeguamento delle retribuzioni e al ripristino della maggiorazione proporzionale della remunerazione del lavoro straordinario, si pone la necessità di riconoscere finalmente la specificità del lavoro delle donne e degli uomini in divisa dando senso compiuto, dopo ben undici anni, all’art. 19 della legge n. 183 del 2010, così come di ammodernare la parte normativa del contratto il cui impianto è sostanzialmente fermo all’anno 2002 e che non solo regola il diritto alla famiglia, alla genitorialità, le pari opportunità, le relazioni e le agibilità sindacali, ma pure molteplici istituti che influiscono direttamente sull’efficienza e sull’efficacia operativa dei diversi reparti. Per la Polizia penitenziaria, poi, vi è anche l’esigenza ulteriore di ridurre il gap negativo che la penalizza nella retribuzione accessoria rispetto alle altre Forze di Polizia, tanto da risultare circa la metà rispetto a quella della Polizia di Stato”.
“Inoltre – prosegue il leader della UILPA Polizia Penitenziaria –, c’è da sciogliere il nodo previdenziale. I lavoratori del comparto, infatti, sebbene siano stati destinatari sia della riforma Dini sia, seppur parzialmente, della riforma Fornero, non possono ancora accedere a forme di previdenza complementare e di welfare d’amministrazione, con l’inevitabile conseguenza che le donne e gli uomini che garantiscono la sicurezza del Paese, oltre a essere i poveri di oggi, rischiano di divenire gli indigenti di domani. Peraltro, pensiamo sia altresì necessario prevedere una maggiorazione contributiva figurativa per quanti abbiano prestato e prestino servizio durante l’emergenza pandemica da Covid-19”.
“Sulla scorta della piattaforma di proposte che, unitamente a USIC (Carabinieri), USIP (Polizia di Stato), USIF (Guardia di Finanza) e USMIA (Militari interforze), abbiamo già inviato al Ministro Brunetta e alle amministrazioni interessate, – conclude De Fazio – ci prepariamo pertanto, senza pregiudizi, a un confronto aperto e che auspichiamo sereno, ma avendo ben presenti alcune tematiche e questioni la cui risoluzione non potrà essere ulteriormente procrastinata”.