Comunicato stampa - ROMA 19/04/2021 – “Apprendiamo da notizie d’agenzia di stampa che la struttura del Commissario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo, d'intesa con il Ministero della Salute, ha deciso che le somministrazioni del vaccino anti-Covid nelle carceri procederanno parallelamente a quelle delle categorie prioritarie, vale a dire over 80, fragili, fasce d'età 70-79 e 60-69, e interesseranno i detenuti, la Polizia penitenziaria e le altre figure professionali che operano in presenza e che non hanno ancora ricevuto la prima dose. Questo, se da un lato ci rincuora, dall’altro ci conferma che, al di là delle smentite più o meno ufficiali dei giorni scorsi, la sospensione della vaccinazione nei penitenziari era stata effettivamente disposta e ciò è indice di un complessivo approccio alle tematiche carcerarie ancora superficiale ed estemporaneo”. Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, alla notizia della ripresa delle vaccinazioni anti-Covid nelle carceri, dopo lo stop inferto con l’ordinanza dello scorso 9 aprile del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. “Tutto è bene ciò che finisce bene, potrebbe dirsi, – commenta ancora il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – se non fosse che ogni ritardo, inevitabilmente ingenerato da questi ripetuti stop & go, può avere anche pesanti ripercussioni sulla diffusione del contagio e rivelarsi in qualche caso fatale. Del resto, se negli ultimissimi giorni sembra registrarsi un leggero decremento del numero dei contagiati nelle carceri, sia fra i detenuti sia fra gli operatori, preoccupano ancora alcuni focolai locali, specie in istituti penitenziari dove già si erano manifestati molti casi durante la prima ondata, quali, solo per citarne alcuni, la Casa di Reclusione di Padova e la Casa Circondariale di Verona, e la ripresa dei colloqui in presenza che si avrà con la riapertura della mobilità fra comuni e regioni, nonché per probabili previsioni normative specifiche, potrebbe costituire ulteriore elemento di diffusione del virus”. “In tale contesto – conclude De Fazio –, è assolutamente necessario e, letteralmente, di vitale importanza accelerare con le vaccinazioni senza ulteriori incertezze che risulterebbero incomprensibili e sconsiderate”.