ROMA 13/08/2020 – “Ci risiamo: ancora una grave aggressione ai danni di appartenenti alla Polizia penitenziaria! I quali continuano a riportare, non in pochi casi, lesioni anche di natura permanente. Quest’oggi è accaduto – come altre volte in passato – presso la Casa Circondariale di Genova Marassi, ma sono mediamente due al giorno le aggressioni dei detenuti ai danni degli operatori penitenziari in tutto il Paese, rispetto alle quali si registra la sostanziale inerzia del ministero e, più in generale, del governo”.
A riferirlo è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che poi spiega: “dalle notizie ancora frammentarie che ci pervengono, deduciamo che verso le ore 15.00 odierne un detenuto venticinquenne, pare in attesa di primo giudizio per reati di droga, all’atto di cambiare la camera di allocazione ha aggredito violentemente tre appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria procurando loro varie tumefazioni, contusioni, tagli con necessità di sutura e, persino, un’infrazione dentale. È di tautologica evidenza che se non si assumono consequenziali misure immediate la situazione carceraria rischia di riprecipitare, specie se dovesse confermarsi la tendenza al rialzo dei contagi da COVID-19”.
“Ripetiamo – prosegue De Fazio – che, così come Basentini non poteva essere il solo responsabile di quanto accaduto nei mesi scorsi, il neo Capo del DAP, Petralia, nonostante gli ottimi propositi, la grande laboriosità e la non comune apertura al dialogo, non potrà da solo e senza il concreto e tangibile sostegno istituzionale del vertice politico risolvere l’emergenza carceraria che, nei fatti, è ancora in atto”.
“È assolutamente indispensabile e urgente – incalza ancora il leader della UILPA PP – rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria e potenziarne equipaggiamenti e dotazioni strumentali, nonché, parallelamente, intervenire sull’ordinamento introducendo un reato proprio o, per lo meno, un’aggravante specifica per chi, trovandosi in stato di detenzione, si scagli contro le istituzioni repubblicane aggredendo la Polizia penitenziaria”.
“Infine, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia – conclude De Fazio –, chiediamo di accelerare sulla revisione del modello custodiale, ma anche di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che abbiano aggredito e procurato lesioni permanenti agli operatori penitenziari e, conseguentemente, pure danni all’erario”.