Comunicato Stampa - ROMA 17/06/2020 – “Se il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede continua a esprimere vicinanza e gratitudine alla Polizia penitenziaria, fornendo peraltro numeri parziali che non tengono conto dei pensionati e del gravissimo fabbisogno degli organici, senza condurre azioni concrete che risollevino il Corpo e le carceri dalle sabbie mobili in cui sono stati cacciati da lui e dai suoi predecessori, sappia che la Polizia penitenziaria non sarà affatto grata a lui!”.
Questo il duro commento di Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, alle parole del Guardasigilli pronunciate oggi pomeriggio durante il Question Time alla Camera dei Deputati.
“Già poco dopo il suo primo insediamento (governo giallo-verde) – incalza De Fazio – il ministro Bonafede ebbe modo di dire che lo Stato avrebbe dovuto chiedere scusa agli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria per le condizioni in cui li aveva costretti a operare; salvo poi, un po’ come i bimbi monelli, perpetuare quelle condizioni e lasciare ancora la Polizia penitenziaria abbandonata a se stessa in mezzo ad aggressioni, rivolte e, talvolta, persino esposta al fuoco amico”.
“Bonafede sia consequenziale e, da capo delegazione della maggiore forza politica della coalizione di governo – conclude il leader della UILPA PP –, pretenda dall’Esecutivo il varo di un ‘decreto carceri’ che affronti in maniera strutturale l’ancestrale emergenza del sistema penitenziario, correggendo il modello d’esecuzione penale e potenziando compiutamente il Corpo di polizia penitenziaria”.
Roma 17 giugno 2020