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INCONTRO TRA IL VICE CAPO DEL DAP E I SINDACATI

Nella mattinata di ieri, in videoconferenza, il neo vice capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) Roberto Tartaglia ha incontrato le Organizzazioni Sindacali rappresentative del Corpo di polizia penitenziaria per un primissimo confronto e di reciproca conoscenza. Ricordiamo che Tartaglia, già pm del pool del processo di primo grado della presunta Trattativa Stato- mafia e consulente della commissione Antimafia, su proposta del grillino Nicola Morra, è stato recentemente promosso dal ministro Alfonso Bonafede a vice capo del Dap sia perché il posto era ancora vacante, sia per dare una risposta alle polemiche sul differimento pena per motivi di salute ai due reclusi al 41 bis.
Alla riunione hanno partecipato anche Massimo Parisi, direttore generale del personale e delle risorse, e Ida Del Grosso, direttrice dell’ufficio relazioni sindacali. In apertura di riunione Tartaglia ha rivolto parole di elogio e apprezzamento per il Corpo di polizia penitenziaria, manifestando l’intendimento di affrontarne i gravi problemi che lo attanagliano anche con il serrato confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative. Interessante l’intervento della Uilpa Polizia penitenziaria che, dopo aver rinnovato gli auspici di buon lavoro a Tartaglia e averlo ringraziato per le parole di apprezzamento e l’annunciata apertura al dialogo, ha preliminarmente rappresentato che il sistema penitenziario «è una nave che imbarca acqua in tempi di mare calmo e, dunque, destinata
inevitabilmente ad affondare in caso di tempeste, come ad esempio quella rappresentata dal Covid-19, per cui non basta che vi sia un pur bravo condottiero alla plancia di comando e un ottimo
equipaggio, ma è altresì necessario un repentino cambio di rotta da parte del ministro e del governo».

La Uilpa ha auspicato che si aprano subito dei tavoli tematici affinché si individuino una serie di misure e di interventi, non rinunciando peraltro – pur nel poco tempo a disposizione – a indicarne alcuni. Per il sindacato della polizia penitenziaria della Uil sono, infatti, necessari sia provvedimenti di natura legislativa, sia di ordine amministrativo e gestionale. Sul piano legislativo la Uilpa propone di intervenire con un decreto-legge, (“decreto carceri”) per l’adozione delle misure immediatamente necessarie, tra i quali le assunzioni straordinarie muovendo, dal lavoro già condotto e in via di conclusione sulle dotazioni organiche; interpretazione autentica della norma per la gratuità della caserma; approvvigionamento di dotazioni logistiche ed equipaggiamento e una legge delega per le riforme strutturali che devono interessare il Corpo e tutta l’amministrazione. La Uilpa ha proposto anche l’introduzione di un reato specifico per chi, trovandosi in stato di detenzione, aggredisca la polizia penitenziaria. «Non un aggravante come propose l’ex capo del Dap Basentini », sottolinea il rappresentante nazionale Gennarino De Fazio a Il Dubbio che l’ha interpellato su questo punto.

Una questione cruciale, perché Il Dap aveva proposto l’introduzione di ipotesi aggravata per lesioni personali. Ovvero l’estensione del 4 bis (articolo speciale dell’ordinamento penitenziario che vieta i benefici e nato per far fronte all’emergenza mafia) per i detenuti che aggrediscono la polizia penitenziaria, messo in discussione dalle recenti sentenze della Cedu e della Consulta. «Propongo - spiega De Fazio – un reato specifico, ad effetto poco più che simbolico e come deterrente. Una questione in realtà che avevo posto già da tempo in una riunione con il ministro
Bonafede».
Tartaglia si è detto del tutto disponibile ad affrontare le tematiche poste, alcune delle quali immediatamente, altre dopo l’insediamento del nuovo Capo del Dap (l’altro ieri il plenum del Csm ha votato il collocamento fuori ruolo di Bernardo Petralia), assicurando anche l’immediato avvio delle procedure per gli scrutini propedeutici agli avanzamenti per il riordino delle carriere della polizia penitenziaria.

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