ROMA 26/04/2020 – “Sono state diffuse notizie di stampa secondo cui un detenuto del carcere romano di Rebibbia sarebbe stato intubato, in quanto affetto da coronavirus, e altri 26 sarebbero risultati positivi. In attesa di dati ufficiali, che mancano da ben 11 giorni, ci sentiamo di poter smentire l’assunto, quantomeno nella sua entità complessiva”.
A parlare è Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, che spiega: “da più parti ci chiedono informazioni in proposito, ma, per quanto a nostra conoscenza, il detenuto del penitenziario di Rebibbia che è stato trasferito all’ospedale Sandro Pertini il 24 aprile pomeriggio è affetto da altre patologie e, sottoposto a tampone, è risultato negativo al Covid-19. Analogamente, non ci risulta allo stato alcun ristretto dello stesso istituto affetto da coronavirus”.
“La situazione nelle carceri – prosegue il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – è assolutamente delicata e riteniamo che sia stata affrontata con grande approssimazione sin dall’inizio della pandemia, come del resto da molti anni la generalità dei problemi che investono l’universo carcerario, ma non crediamo che l’accreditare dati errati giovi ad alcuno, men che meno a chi come noi ha a cuore le sorti e l’efficacia del sistema di esecuzione penale tanto da aver scelto di far parte del Corpo di polizia penitenziaria e di rappresentarne le donne e gli uomini che lo compongono; per questo sentiamo l’esigenza di ristabilire un quadro più realistico della situazione romana”.
“Certo – conclude De Fazio –, in questo sono proprio il Ministero della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, con quella che ci pare una vera e propria forma di oscurantismo, a non aiutare e, anzi, a prestare il fianco a fake news e strumentalizzazioni: gli ultimi dati ufficiali del ministero risalgono al 15 aprile scorso e non vengono più aggiornati con frequenza neppure dal Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale”.