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         ROMA 22/02/2020. “Già il 5 febbraio scorso, con una nota indirizzata ai Capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e di Giustizia Minorile e di Comunità, e per conoscenza anche al Ministro della Giustizia, avevamo chiesto l’adozione di opportune misure d’informazione, prevenzione e controllo al fine di scongiurare, per quanto possibile, i rischi di contaminazione da nuovo coronavirus degli ambienti carcerari e quelli a essi strettamente connessi. Ieri, con i primi casi di contagio accertati in Italia, la situazione complessiva si è fatta innegabilmente più seria e – pur senza voler ingenerare allarmismi – nuovamente abbiamo chiesto ai vertici dei due dipartimenti e ai ministri della Giustizia, Bonafede, e della Salute, Speranza, l’adozione di utili misure di prevenzione e monitoraggio, specie in occasione di trasferimenti di detenuti e, in generale, in ogni ambiente di transito in cui opera personale del Corpo di polizia e dell’Amministrazione penitenziaria, nonché la predisposizione di appositi protocolli da attivare per ogni nuovo ingresso in carcere. Adesso, tuttavia, dopo che si è appreso anche del primo decesso nel nostro Paese e sembrano aumentare i rischi di possibile trasmissione del virus, riteniamo sia necessaria la costituzione di un’apposita cabina di regia che informi, istruisca e guidi operatori e detenuti”

         È quanto dichiara in un comunicato Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, a seguito delle notizie di trasmissione direttamente nel nostro Paese del 2019-nCoV.   

         De Fazio poi aggiunge: “ribadiamo di non voler creare allarmi di alcuna natura, ma parimenti chiediamo che non ci sia nessuna sottovalutazione del fenomeno e si faccia tutto il possibile per impedire ‘l’ingresso nelle carceri’ del nuovo coronavirus, che sarebbe evidentemente devastante anche in ragione delle particolarità e la promiscuità dei luoghi in cui transitano, molto più di quanto si creda, una molteplicità di persone, e nei quali l’igiene e la stessa salubrità degli ambienti non sempre eccelle a voler essere eufemistici”

         “Noi, sia come operatori sia come sindacato – conclude il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – siamo disponibili a fare la nostra parte con lo spirito di servizio e l’abnegazione di sempre, ma è necessario, appunto, che vi sia una regia istituzionale e univoca che si muova su solide basi scientifiche”.

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