ROMA, 22 settembre 2019 – “Sono pesantissime le accuse mosse nei confronti di alcuni appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria in servizio presso la Casa di Reclusione di San Gimignano, motivo per il quale siamo i primi a chiedere agli inquirenti, nei quali riponiamo incondizionata fiducia, e ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di accertare con celerità i fatti realmente accaduti e fare chiarezza”.
È quanto dichiara Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, a seguito delle indagini nei confronti di 15 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di San Gimignano, 4 dei quali sospesi dal servizio, con la gravissima accusa di torture nei confronti di un detenuto di origini tunisine.
“Il Corpo di polizia penitenziaria – prosegue De Fazio – è un’istituzione sana e da solo, o giù di lì, continua a reggere l’emergenza penitenziaria – tuttora in atto checché se ne dica – fatta di sovraffollamento detentivo, pesanti carenze di risorse umane, tecnologiche ed economiche e aggravata da una sostanziale assenza della politica e dei governi che tardano a mettere in atto misure idonee ad avviare un circolo virtuoso che conferisca compiutamente alle carceri e alle pene detentive il senso voluto dalla Carta costituzionale”.
“Gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, del resto, – rimarca il leader sindacale – subiscono continue e gravi aggressioni ad opera dei detenuti, alla preoccupante media di 2 al giorno, ma con tendenza incrementale, e le misure per contrastarle pur parzialmente approntate dal Capo del DAP Basentini, anche a seguito del confronto con le Organizzazioni Sindacali, tardano ad avere il placet del ministro Bonafede. Il perdurare di tale situazione è inevitabilmente destinato alla degenerazione del sistema”.
“Sia ben chiaro – conclude De Fazio – ogni illecito commesso da appartenenti al Corpo va individuato e perseguito, non solo perché lo impongono le leggi dello Stato, ma anche perché offuscano l’immagine di 37.000 donne e uomini dei baschi azzurri che con diuturna abnegazione garantiscono la legalità e l’umanità all’interno delle carceri e contribuiscono alla difesa delle istituzioni repubblicane, tuttavia, ci permettiamo di ricordare che nulla, per quanto esecrabile, accade per caso”.