Scarica qui il comunicato stampa - ROMA, 08 maggio 2019. – “Abbiamo appreso, da indiscrezioni di stampa, che al Viminale sarebbe in preparazione un ‘decreto sicurezza bis’ che, fra l’altro, conterrebbe norme per la tutela delle forze dell’ordine. In proposito, auspichiamo vivamente che il Ministro della Giustizia Bonafede rappresenti compiutamente al Ministro dell’Interno Salvini le urgenti esigenze della Polizia penitenziaria, la quale continua a subire quotidiane aggressioni a opera di detenuti, quasi come se operasse in uno scenario di guerra”.
Così, in una dichiarazione, Gennarino De Fazio, della UILPA Polizia Penitenziaria nazionale, che spiega: “troppe volte in passato la Polizia penitenziaria, una delle quattro Forze di Polizia del Paese e che seppur incardinata nel Ministero della Giustizia ha una dipendenza funzionale dal Ministro dell’Interno per i compiti di pubblica sicurezza, è rimasta ai margini degli interventi dei governi finalizzati al potenziamento e alla concreta salvaguardia degli operatori della sicurezza. La Polizia penitenziaria, vorremmo ricordare, svolge il suo prezioso lavoro prevalentemente nelle trincee carcerarie – ma non di rado anche sul territorio – dove vengono scaricati, talvolta non solo metaforicamente, i soggetti che si rendono protagonisti di reati ed episodi di violenza nelle nostre città e che poi, non opportunamente gestiti per la conclamata inefficienza del circuito penitenziario, troppo frequentemente finiscono col dare ulteriore sfogo alla loro indole delinquenziale anche con aggressioni fisiche e minacce nei confronti degli operatori”.
“È assolutamente necessario – conclude il Segretario della UILPA PP – che i Ministri competenti e il Governo tutto intervengano con misure tangibili che consentano pure investimenti in strumenti tecnologici ed elettronici di sicurezza, difesa e intervento operativo in ambito penitenziario, non tralasciando peraltro di agire anche sul piano normativo inserendo nel codice penale uno specifico reato per coloro che commettono violenze in stato di detenzione”.