SALERNO 30/03/2018 – Alla presenza, fra gli altri, di Carmelo Barbagallo, Segretario Generale della UIL, e di Nicola Turco ed Enrico M. Ponti, Segretario Generale e Presidente della UILPA, i circa 200 delegati intervenuti da ogni parte d’Italia al V Congresso del sindacato di settore, hanno confermato per acclamazione Angelo Urso alla guida della UILPA Polizia Penitenziaria. Con lui, riconfermato in blocco l’intera squadra di Segreteria composta anche da Gennarino De Fazio, Giuseppe Sconza e Armando Algozzino, nonché il Presidente Eugenio Sarno. In particolare a Sarno, assente per motivi di salute, l’assemblea ha rivolto in più occasioni calorosi applausi e gli auguri per un’immediata ripresa.
Il Congresso della UILPA Polizia Penitenziaria è stato caratterizzato da una tre giorni di analisi e serrato dibattito su tutto ciò che riguarda il sistema carceri e, più in generale, l’esecuzione penale del Paese e le difficoltà cui ogni giorno fanno fronte le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria.
Dallo stress lavoro correlato, tema affrontato in un convegno condotto da un comitato di esperti che ha analizzato dati provenienti da un rilevante campione di poliziotti penitenziari, alla carenza di organici passando per le alchimie organizzative non certo prive di contraddizioni e inefficienze.
Polizia Penitenziaria, un futuro da conquistare, questo lo slogan del Congresso.
“Occorre creare intorno alla Polizia penitenziaria un clima di positività utile a innescare un circolo virtuoso che investa pure l’attuale apice dell’Amministrazione penitenziaria coinvolgendolo in un progetto ambizioso, ma a portata di mano (anche perché non prevede costi aggiuntivi, ma se mai risparmi di spesa), che efficienti il sistema e ponga al vertice donne e uomini che provengano dal Corpo e che conoscendo il carcere, i detenuti e il sistema possano indicare alla politica i punti cardinali che orientino riforme e investimenti culturali”, dichiara Angelo Urso immediatamente dopo la rielezione.
“Troppo spesso – continua il leader della UILPA PP – come anche nelle recentissime ipotesi di riforma all’ordinamento penitenziario, chi siede ai tavoli che contano ha solo un’idea teorica, appresa nella migliore delle ipotesi dai libri di scuola o nella prosopopea di altisonanti, quanto privi di contenuti, convegni delle componenti e della vita penitenziaria in tutte le sue declinazioni; si teorizzano così i progetti anche i più belli, come ad esempio poteva essere la sorveglianza dinamica, ma non li si accompagna – spesso per incapacità e pura ignoranza – da misure concrete, organiche e funzionali facendo fallire, insieme agli stessi progetti, anche l’idea iniziale che li aveva mossi, sprofondando così in un circolo vizioso. Questa la dinamica che è necessario invertire”.
“La Polizia Penitenziaria conquisterà il futuro orientando il presente attraverso l’analisi del passato; e conquistare il presente significa lanciare immediatamente la sfida per il cambiamento rivoltando come un calzino l’amministrazione e il sistema. Questa la sfida che lanciamo sin d’ora al prossimo Governo e al Ministro della Giustizia ancor prima di sapere chi sia, perché non ne facciamo una questione di persone o di appartenenza politica, ma siamo certi che in un confronto oggettivo sulle idee, partendo dai mali del sistema e dall’emergenza penitenziaria tuttora in atto, riusciremo a coinvolgere e convincere qualsiasi interlocutore. In chiusura – conclude Angelo Urso – voglio ringraziare tutti i delegati che, anche nella settimana di Pasqua, hanno dedicato le proprie energie e il proprio tempo alla causa comune, le numerose Autorità intervenute, ma soprattutto i rappresentanti periferici che non erano presenti e, uno ad uno, le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria che, instancabili, ogni giorno difendo la sicurezza e la democrazia del Paese facendo fronte in prima persona ai mali di cui discutiamo”.