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Roma, 27 febbraio 2018. – La UILPA Polizia Penitenziaria ha adito il TAR di Roma perché ritiene che il decreto del ministro Madia che disciplina le visite fiscali per i dipendenti pubblici sia affetto da molteplici illegittimità anche di natura costituzionale.

 

Lo riferisce Angelo Urso – Segretario Generale del sindacato – che spiega: “la UILPA PP affianca ed affiancherà senza indugi la politica ed il Governo in ogni lotta contro l’assenteismo strumentale che, non lo nascondiamo, interessa anche la Pubblica Amministrazione e la Polizia penitenziaria e danneggia, oltre che la collettività, tutti i lavoratori onesti che con sacrificio e abnegazione mandano avanti la P.A. al servizio del Paese; ciò però non può che avvenire in un quadro di regole coordinato e coerente che consenta agli ammalati di curarsi senza subire disposizioni che potrebbero persino apparire «ritorsive e vessatorie”.

“Con il DM del n. 206/2017 (G.U. del 29/12/2017) del  Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazioneprosegue Urso nella sua argomentazione – anziché armonizzare la disciplina dei settori pubblico e privato, come richiesto espressamente dalla legge, si è proceduto a un’operazione con la quale si sono sommate alle restrizioni del settore pubblico tutte quelle del settore privato creando, a nostro avviso, un mostro giuridico che mette in contrapposizione il diritto alla libertà personale con il diritto alla salute. Infatti il DM ha ristretto il regime di esenzione dai controlli per i lavoratori pubblici, uniformandolo a quello dei dipendenti privati, ma ha lasciato invariate le fasce orarie di reperibilità; di talché mentre il lavoratore privato deve permanere presso il domicilio per 4 ore al giorno (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19) il dipendente pubblico è sottoposto a visita fiscale per ben 7 ore al giorno (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18). Peraltro le ampie fasce orarie di reperibilità per il settore pubblico vanno a coincidere con tutta la parte centrale della giornata in cui, per esempio, sono aperte le strutture pubbliche, anche sanitarie”.

“Per queste ragioni, con il patrocinio dello Studio Legale Lorenzo di Gaetano del Foro di Busto Arsizio, conclude il leader della UILPA PP abbiamo proposto ricorso al TAR di Roma. Del resto la riforma della Pubblica Amministrazione gestita dal tandem Renzi-Madia ha già subito censure della Corte Costituzionale ed è ancora sub judice per quanto concerne l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato ai Carabinieri”.

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