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Comunicato Stampa unitario - In tanti per rivendicare migliori condizioni di lavoro, servono investimenti urgenti Roma, 29 novembre - Manifestazione oggi a Roma delle lavoratrici e dei lavoratori del Corpo di polizia penitenziaria per rivendicare un cambio di marcia della gestione amministrativa e migliori condizioni di lavoro all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari. “Siamo in tanti oggi - si legge in una nota della Fp Cgil e Uilpa Polizia Penitenziaria - davanti alla sede del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) per chiedere a gran voce investimenti urgenti per garantire agli agenti di lavorare in sicurezza”.
Nello specifico, durante l’incontro con i vertici del Dap, Fp Cgil e Uilpa hanno chiesto “misure urgenti per rinforzare l’organico del Corpo, per definire le dotazioni organiche delle
sedi amministrative e il recupero del personale in esubero negli stessi uffici dell’amministrazione, ma ancora in carico agli istituti penitenziari, determinando una grave carenza all’interno delle carceri”. Inoltre, continuano le sigle sindacali, “abbiamo rivendicato con forza un accordo che definisca regole di trasparenza per la mobilità del personale, insieme a un cambio di passo sul riordino e sul riallineamento delle carriere e a un intervento adeguato per contrastare il fenomeno delle aggressioni, subite dalle lavoratrici e dai lavoratori della polizia penitenziaria, e dello stress correlato al lavoro”.
A conclusione dell’incontro con il Dott. Pietro Buffa, Fp Cgil e Uilpa riferiscono che “oggi l’amministrazione penitenziaria ha assunto con noi degli impegni importanti come l’assunzione di oltre 800 agenti, anche attraverso lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi già effettuati, il recupero di un consistente numero di poliziotti dalle sedi amministrative e un cambio di marcia nelle relazioni sindacali per arrivare alla definizione di un testo unico su tutto la mobilità del personale”. Ora, concludono le categorie di Cgil e Uil, “attendiamo l’amministrazione alla prova dei fatti, mantenendo alto lo stato di agitazione”.

 

Qui le foto della manifestazione

Qui le ragioni della protesta

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