Carceri, Urso: “Potenziare gli organici della PolPen, ma basta contraddizioni anche nel sindacato” - Comunicato stampa del 14 novembre 2016
“Mentre la UILPA Polizia Penitenziaria e la FP CGIL il 29 p.v. scenderanno in piazza a Roma in una manifestazione nazionale in perfetta solitudine, non avendo le altre OO.SS. aderito, in periferia si assiste a numerose mobilitazioni condotte dalle altre stesse OO.SS. più o meno per gli stessi motivi: primo fra tutti la grave carenza di donne e uomini della Polizia penitenziaria nelle carceri. E allora c’è qualcosa che non torna. Perché manifestare a Trapani, Lecce, nel Lazio, etc. con iniziative territoriali e snobbare un’analoga iniziativa nazionale? Non è che magari è più semplice dire cose e sostenere principi diversi in luoghi diversi per rimanere con due piedi in una scarpa?”
Con questi interrogativi, Angelo Urso, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, apre una sua ennesima riflessione sui mali e le difficoltà che attanagliano il Corpo di polizia penitenziaria e le contraddizioni che – a suo modo di vedere – si registrano anche nel mondo sindacale.
“L’inadeguatezza e le carenze degli organici nel Corpo di Polizia penitenziaria – spiega Urso – sono evidenti e da tutti ampiamente riconosciute. Nonostante la costante apertura di nuovi penitenziari o di padiglioni in istituti già esistenti (è proprio il caso di Trapani e Lecce) e il numero dei detenuti in continuo, seppur lento, aumento (al 31 ottobre erano 54.912), gli organici della Polizia penitenziaria, nelle carceri, continuano ad assottigliarsi. Problematiche procedurali stanno infatti ritardando le assunzioni per garantire il turn-over delle circa 800 unità all’anno che lasciano il servizio, e le carenze oggi si aggirano intorno alle 8.000 unità. Inoltre si continuano ad affidare al Corpo nuove competenze ed incarichi, prima ancora di aggiornare e adeguare normative che lo consentano”.
“Se questo è il quadro – continua il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria – considerato anche che con l’attuazione della riforma Madia gli organici verranno tagliati di circa 5.000 unità, è chiaro che la soluzione non può essere quella di spostare unità da un carcere all’altro tirando una coperta corta, anzi un fazzoletto troppo corto. Anche il sindacato deve fare la sua parte, evitando di utilizzare scorrettamente determinate prerogative sindacali che sottraggono risorse umane ai servizi operativi e sostenendo il recupero ai servizi operativi, nelle carceri, delle migliaia di unità impiegate impropriamente e in soprannumero nei c.d. “palazzi del potere”, negli uffici giudiziari e in altri compiti ancora”.
“Se anche il Ministro della Giustizia Orlando afferma pubblicamente che la Polizia penitenziaria è in forte esubero presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e le altre OO.SS. si oppongono anche al solo recupero di appena 15 unità per le esigenze operative di Roma Rebibbia conseguenti alla recente evasione, evidentemente c’è qualcosa che non va”
“Insomma – conclude il leader della UIL – se è vero com’è vero che il Corpo di Polizia penitenziaria ha bisogno di stanziamenti ulteriori nella legge di bilancio che consentano l’urgente assunzione straordinaria di tutte le unità mancanti, è altrettanto vero che il Sindacato ha il dovere di promuovere azioni e iniziative finalizzate all’impiego razionale, oculato e nei termini di legge delle risorse umane disponibili”.
Vedi anche:
UIL e CGIL le ragioni della protesta
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