Si riporta la dichiarazione stampa del Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria sul presunto tentativo di introduzione fraudolenta di un telefono cellulare da parte di un parlamentare pentastellato nel carcere di Piacenza:
“Abbiamo appreso da indiscrezioni che reputiamo comunque credibili che quest’oggi verso l’ora di pranzo un Deputato del Movimento 5 Stelle si sarebbe recato senza preavviso presso la Casa Circondariale di Piacenza per effettuare una visita ispettiva. Durante l’accesso al carcere l’Onorevole pentastellato avrebbe espressamente richiesto di incontrare il detenuto Rachid Assarag, già noto alle cronache anche per aver prodotto denunce per supposti maltrattamenti da parte della Polizia penitenziaria. Tuttavia, gli uomini della Polizia penitenziaria che accompagnavano il parlamentare si sarebbero accorti dell’ improvvisa comparsa di un telefono cellulare che sarebbe stato introdotto in maniera fraudolenta. L’intervento della Polizia penitenziaria sarebbe stato immediato con la conseguente sospensione della visita. Non sarebbe chiaro se l’intento fosse, eventualmente, quello di utilizzare il cellulare per scattare fotografie o addirittura di consegnarlo al detenuto.
Tuttavia, proprio nel giorno della scomparsa di Marco Pannella, simbolo ed eroe contemporaneo nel perseguimento dell’affermazione del diritto e della civiltà in ogni luogo di detenzione, fa specie il solo dover ipotizzare che un rappresentante di una fra le più alte istituzioni repubblicane abbia potuto perpetrare un gesto – ove confermato – così grave finalizzato in un sol colpo ad aggirare le leggi dello Stato, farsi beffa della Polizia penitenziaria mettendo a rischio la sicurezza carceraria e, forse, consentire ad un detenuto di venire in possesso di oggetti di comunicazione non consentiti con tutte le potenziali conseguenze immaginabili.
Ci appelliamo dunque alla Pres. Boldrini, a tutte le istituzioni ed alla magistratura affinché si faccia immediatamente chiarezza sull’accaduto e, ove necessario, si assumano consequenziali provvedimenti.
Alla Polizia penitenziaria di Piacenza va ovviamente il nostro plauso per l’ennesima dimostrazione di efficienza delle donne e degli uomini del Corpo che nonostante le difficoltà, le ristrettezze economiche e la carenza di risorse umane e di mezzi continuano ad assicurare la tenuta del sistema penale anche quando il nemico si trova dalla stessa parte dell’inferriata”.