COMUNICATO STAMPA 16 MAGGIO 2011 CARCERI – SARNO (UIL) : Appello al Capo dello Stato “ Dopo aver ascoltato, condiviso ed apprezzato il senso del messaggio inviato dal Presidente Napolitano alla Polizia Penitenziaria in occasione del 194° del Corpo, non possiamo non rivolgere al Capo dello Stato un accorato appello perché sensibilizzi il Governo ed il Parlamento a ricercare quelle soluzioni idonee atte a frenare la deriva di morte e violenza che connota, nella sua inefficienza, il sistema penitenziario italiano” Questo l’appello che il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO, inoltra al Presidente della Repubblica dopo i suicidi di ieri a Torino e Viterbo “ Ieri a Torino abbiamo dovuto registrare il 21° detenuto suicida in cella di questo 2011. A Viterbo, sempre ieri, a suicidarsi è stato un Assistente Capo della polizia penitenziaria che si è tolto la vita con un colpo di pistola di ordinanza. E’- ricorda SARNO - il terzo poliziotto penitenziario suicida quest’anno, il 19° nell’ultimo quinquennio, Crediamo siano numeri molto più che eloquenti, rispetto ai quali il Governo, il Ministro della Giustizia e i vertici del DAP avrebbero l’obbligo civile e morale di intervenire. Purtroppo al di là degli impegni non mantenuti e delle inutili dichiarazioni di stati d’emergenza nulla cambia e nulla si fa per cambiare . Per questo facciamo appello alla sensibilità del Presidente Napolitano perché solleciti maggiora attenzione sul dramma penitenziario” Più volte la UIL PA Penitenziari ha puntato il dito sulle condizioni di lavoro e detenzione, che alimentano questa spirale di morte e violenze
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“ Nelle ultime ore a Verona e al Regina Coeli di Roma i detenuti hanno protestato contro il sovrappopolamento e le condizioni di reclusione . Proteste che hanno rischiato di degenerare in violenze e che sono state ben gestite dalle poche unità di polizia penitenziaria in servizio. A Verona sono stati appiccati tanti mini roghi , a Roma i detenuti hanno minacciato di non rientrare dall’ora d’aria. Tutto questo infiamma il clima nelle frontiere penitenziarie. Gli operatori in servizio nelle prime linee sono stanchi, demotivati, arrabbiati e sfiduciati. Alla sempre maggior presenza di detenuti – denuncia il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari – corrispondono contingenti sempre più esigui dei baschi blu. Ad un tale emergenza operativa, il DAP risponde con il continuo depauperamento degli organici sottraendo (oramai siamo quasi a duemila) uomini e donne dagli istituti penitenziari per destinarli a sedi non penitenziarie. Oramai un solo agente è chiamato alla sorveglianza di centinaia di detenuti. Soli ed abbandonati, impossibilitati a svolgere le proprie funzioni. Costretti a lavorare in strutture degradate e cadenti. Obbligati a svolgere traduzioni su mezzi fatiscenti ed inefficienti. Questa è la realtà che il Ministro Alfano vuole continuare ad ignorare, fingendo di non sapere che su tutto il territorio è un fiorire di manifestazioni di protesta da parte dei poliziotti penitenziari. Ostinatamente continua a negare un momento di confronto, chiesto a gran voce da tutte le OO.SS. Purtroppo per lui i fatti, gli accadimenti e le cronache testimoniano, impietosamente, il fallimento delle politiche penitenziarie di questo Governo: a cominciare da un piano carceri tanto fantasma quanto inutile per finire ad una attività legislativa pleonastica perché non aiuta e non risolve le tante criticità in cui sprofonda il sistema carcere”