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COMUNICATO STAMPA 25 Febbraio 2011

ASCOLI PICENO – Operazione antidroga della polpen

 

Intendo personalmente complimentarmi  con la polizia penitenziaria di Ascoli Piceno che ha portato a termine, positivamente, una operazione di polizia giudiziaria atta a sventare un tentativo di introduzione di sostanze stupefacenti all’interno del  carcere ascolano”

E’ quanto afferma Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, che fornisce ulteriori particolari quanto accaduto alcuni giorni fa al supercarcere di Marino del Tronto

Un’ anziana signora  74enne, mamma di un detenuto marchigiano ristretto ad Ascoli Piceno, è stata colta in flagranza  nella sala colloqui nell’atto di  passare al figlio una siringa (tipo monouso per insulinici) e due involucri di carta argentata,  che si presume contengano sostanza stupefacente. La polizia penitenziaria, in sinergia con la Procura della Repubblica di Ascoli, avevano da tempo sotto controllo la coppia ( al detenuto erano già state sequestrate decine di pillole psico-farmaci)  ed è per questo che la siringa e gli involucri non stati sequestrati ai primi controlli in carcere. All’atto dell’irruzione dei poliziotti penitenziari il detenuto ha ingerito la siringa e gli involucri. Fermato e portato in infermeria ha espulso la sola siringa ed ora è in osservazione in attesa che espella per vie naturali anche  gli involucri. La signora, reo-confessa,  è stata denunciata a piede libero. Nell’evidenziare – aggiunge SARNO – la professionalità dei nostri colleghi mi pare giusto evidenziare come per contrastare il fenomeno dell’introduzione in carcere di sostanze proibite il Comandante ed i poliziotti penitenziari di Ascoli Piceno si siano sobbarcati di un surplus di lavoro, pur in presenza di gravi carenze organiche. Ad Ascoli, infatti, uno specifico DM prevede che l’organico dei baschi blu sia di 186 unità, ne sono assegnate invece solo 141 nonostante la presenza di una quarantina di detenuti sottoposti al 41-bis, considerato il loro spessore criminale”

La UIL PA Penitenziari ha da tempo lanciato l’allarme sull’impossibilità da parte del personale di polizia penitenziaria di controllare e frenare i traffici di sostanze stupefacenti e di psico-farmaci

“ Quando ci riferiamo alle criticità che derivano dal continuo depauperamento degli organici della polizia penitenziaria, non ci riferiamo solo all’impossibilità per gli agenti penitenziari di garantire una adeguata  sorveglianza ai detenuti ma anche – sottolinea il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari - all’impossibilità di contrastare con efficacia sistematica il traffico di  stupefacenti, di psico-farmaci o di altri oggetti non consentiti come i telefonini o altro.  E’ evidente come l’introduzione di oggetti e/o sostanze proibite all’interno dei penitenziari non  solo alimenta loschi affari ma contribuisce anche alla spirale di morte,  come parrebbe appalesarsi dalle due morti in carcere di quest’anno ad Ancona riferibili ad ingestioni in dosi massicce di farmaci ”

Il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari sottolinea  come la politica economica del Governo Berlusconi incida sostanzialmente anche nell’azione  di prevenzione all’introduzione di sostanze stupefacenti nelle carceri

“ La polizia penitenziaria dispone di diversi distaccamenti, sul territorio nazionale,  di unità cinofile anti-droga che, però,  non possono essere quotidianamente impiegate sia per il numero esiguo di cani che per mancanza di fondi per pagare le indennità al personale. Inoltre – chiosa Eugenio SARNO - la carenza degli organici impedisce di articolare servizi di prevenzione e controllo sistematici ed efficaci. Ne deriva che l’introduzione di oggetti e sostanze vietate è contrastata solo attraverso iniziative sporadiche e non strutturate o rimesse esclusivamente alla competenza ed alla professionalità del personale che, evidentemente, in queste condizioni non può fare più di tanto”

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