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COMUNICATO STAMPA 7 febbario 2011

CarceriSarno (UIL) : E’ rischio paralisi in deriva di violenza

Se non fosse che a connotare la quotidianità penitenziaria c’è una deriva di violenza e di morte, ci saremmo già rassegnati  all’insensibilità e all’inerzia del Ministro Alfano e dell’intero Governo,  non escludendo la stessa Amministrazione Penitenziaria, rispetto alla drammatica emergenza in cui sta affogando il sistema carcere italiano”

Parole dure quelle pronunciate da Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, questa mattina nell’aprire la riunione dell’ Ufficio di  Segreteria

“ Non è solo il sovrappopolamento delle strutture, che pur ha il suo peso nel degrado generale, a preoccuparci  quanto l’irrefrenabile deriva di violenza e morte che percorre gli istituti penitenziari della penisola. Tra risse, aggressioni, suicidi e tentati suicidi il personale della polizia penitenziaria davvero non sa più a che santo votarsi.  Nella più completa solitudine, nel più infamante abbandono e senza uomini, risorse e  mezzi  gli operatori penitenziari cercano di porre riparo, come possono,  al dramma penitenziario. Ogni giorno in qualche carcere d’Italia vi sono detenuti che si autolesionano ( con rischi di contagio da HIV), si azzuffano ( ultima maxi rissa con feriti  a Verona, venerdì scorso), che aggrediscono e feriscono agenti ( 22 i poliziotti penitenziari feriti da detenuti in questo 2011), che si suicidano ( 5 dall’inizio dell’anno) o che tentano l’estrema evasione dalla propria vita ( 16 i tentati suicidi da gennaio ad oggi). A proposito di tentati suicidi a Teramo dal 1 al 5 febbraio si sono registrati ben 4 tentati suicidi, tutti sventati dalla polizia penitenziaria.  Venerdì 4 febbraio a tentarlo sono stati due compagni di cella, in rapida successione. Al fallito tentativo del primo, per l’intervento della polizia penitenziaria – racconta SARNO- è seguito il tentativo di impiccagione del secondo che pensava di cogliere impreparati gli agenti intenti a salvare il suo compagno. Il giorno prima, sempre a Teramo, un detenuto non voleva essere tradotto ed ha ingerito candeggina ed il 1 febbraio un altro detenuto aveva tentato di impiccarsi.?“

La UIL PA Penitenziari punta l’indice anche sulle evidenti e croniche deficienze organiche

“ Sono anni che ci raccontano la favola delle 2000 assunzioni straordinarie in polizia penitenziaria. La verità è che le prossime 760 unità che si assumeranno a marzo non hanno nulla di straordinario, ma sono semplicemente le unità che, per legge,  coprono (molto parzialmente) il turn over. Da tempo abbiamo chiesto al Ministro e al DAP di ridefinire le piante organiche e nelle more di rivedere la gestione del personale. Mentre nelle frontiere penitenziarie si combatte contro la violenza e ci si affanna ad impedire la morte, nei palazzi del potere romano si ingrossano le fila degli agenti penitenziari chiamati a non ben definiti compiti. In questo scenario di colpevole e consapevole sperpero di risorse umane il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha precise responsabilità.  Anche per questo tutte le OO.SS. della polizia penitenziaria della Lombardia hanno deciso di proseguire la protesta organizzando sit-in di protesta in ogni luogo che sarà visitato da un rappresentante del DAP. Ma altre proteste sono state già indette in Sicilia , in Emilia Romagna ed in altre realtà territoriali. “

Il Segretario della UIL PA Penitenziari torna a chiedere maggiori finanziamenti per il sistema penitenziario

“Per noi era stato sin troppo facile prevedere che le norme sulla detenzione domiciliare dell’ultimo anno non avrebbero per nulla inciso sul sovrappopolamento. Così mentre i detenuti aumentano, i fondi  diminuiscono. Non ci sono i soldi per pagare le bollette di luce, acqua e gas. Non ci sono i soldi per pagare le missioni e gli straordinari agli agenti. Non ci sono soldi per garantire il trasporto dei  detenuti. Così a breve rischiano di saltare centinaia di processi. Non ci sono, ed è tutto dire, i soldi nemmeno per garantire un vitto dignitoso ai detenuti. Qualcuno vorrà spiegarci come si fa, con poco più di tre euro a testa, a garantire colazione, pranzo e cena ?  Per questo esortiamo ancora una volta Berlusconi, Alfano e Tremonti a rivedere i tagli   e garantire i finanziamenti idonei atti ad impedire la completa paralisi del sistema penitenziario italiano, con le conseguenze che ciò comporterà. “

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