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COMUNICATO STAMPA 31 gennaio 2011

 

CarceriSarno (UIL) : Alfano non si limiti a tagliare nastrini

Vogliamo augurarci che l’attività e l’attenzione del Ministro Alfano verso il disastrato universo penitenziario non si limiti solo a qualche comparsata per il taglio di nastrini.  L’universo carcere ha bisogno di un Ministro della Giustizia e di un Esecutivo che mettano nell’agenda dei lavori le soluzioni alle emergenze ed un piano di rilancio del sistema penitenziario

Così il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO, commenta la presenza del Guardasigilli a Trento per l’inaugurazione del nuovo carcere

“ Se per Trento non possiamo non apprezzare l’impegno degli Enti Locali per la realizzazione di un nuovo carcere , tanto da indicarlo come modello di sinergia risolutiva alla decadenza strutturale delle nostre prigioni, è pur vero che rappresenta un’altra occasione persa dall’Amministrazione Penitenziaria per affermare una politica gestionale efficiente ed efficace. E’ davvero singolare – prosegue SARNO – che un nuovo istituto, tecnologicamente avanzato, debba funzionare a scartamento ridotto per la mancanza di personale  mentre a pochi chilometri, Rovereto e Gorizia ,  si mantengono in vita istituti degradati,  sudici ed inadatti.”

Il nuovo carcere del capoluogo  ospita 150 detenuti, in luogo di una capacità ricettiva di 350, con un contingente di polizia penitenziaria di 149 unità, 3 educatori, 3 collaboratori amministrativi, 1 ragioniere, 1 esperto informatico ed una unità di polizia penitenziaria, inidonea la servizio operativo, addetta al protocollo.

“ Le potenzialità del nuovo istituto di Trento sono oggettivamente limitate dall’impossibilità di assegnare il personale necessario. Se invece si dirottassero colà le circa 85 unità di polizia penitenziaria e i circa 150 detenuti di  Gorizia e Rovereto qualcosa, in meglio, cambierebbe. Per noi è davvero difficile comprendere perché si vogliono  mantenere in vita strutture vecchie, degradate, puzzolenti , sporche, sovraffollate e prive di spazi vitali, quando si possono garantire condizioni detentive e di lavoro adeguate e sostenibili. “

La UIL PA Penitenziari invita il Ministro Alfano a riferire fatti e non parole

“ Continuiamo a sentire da parte del Ministro Alfano un racconto di autoesaltazione che definisce  un quadro  non reale e che appartiene solo alla sfera dei  desideri,  piuttosto che alla verità. Si continua, da due anni,  a far cenno a 1800 assunzioni straordinarie in polizia penitenziaria ma solo da qualche giorno Brunetta ha dato il nulla osta alle 700 assunzioni per surrogare il turn-over. La verità vera è che tra pensionamenti e nuove sezioni occorrerebbero non meno di ottomila agenti. Analogamente il Ministro Alfano ben sa che gli stanziamenti previsti da Tremonti per il sistema penitenziario portano direttamente alla paralisi dello stesso. Non ci sono soldi sufficienti a pagare le utenze di gas, luce ed acqua. Non ci sono i soldi per movimentare i detenuti e per pagare le missioni e gli straordinari agli agenti penitenziari. Questo significa che tra qualche settimana possono bloccarsi i processi.  Non ci sono soldi per assicurare un vitto decente ai detenuti. Nel mentre continua la deriva di violenza e di morte nei nostri penitenziari.  Dal 1 gennaio di quest’anno nelle nostre prigioni si sono  già verificati :  cinque suicidi , nove tentati suicidi, sei morti per cause naturali,  quattordici agenti penitenziari feriti da detenuti e due sventate evasioni.  I detenuti stipati ed ammassati nelle nostre galere sono 68mila a fronte dei 43mila possibili. Gli agenti penitenziari assommano a 39mila a fronte di un organico che per una norma del 2000 ( quando i detenuti erano poco più di  44mila e non si erano ancora aperte nove nuove carceri) dovrebbe assommare a 45.120. Questa è  la verità, il resto sono solo fantasie”

 

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