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Comunicato Stampa 7 gennaio 2011

Carceri – UIL : Il bilancio del 2010 tra proteste, morte e violenze

Il  2011 penitenziario si apre  esattamente come si è chiuso il 2010.  In questi primi giorni, infatti, dobbiamo già registrare tre morti per cause naturali a Lecce, Frosinone e Livorno ( ma probabilmente correlate allo stato detentivo), un suicidio all’ OPG di Aversa il 4 gennaio e diversi momenti di violenza con la rissa di Porto Azzurro a fare da capofila. D’altro canto la presenza di 22.643 detenuti in più rispetto alla capienza massima, rilevata al 31 dicembre, è la fotografia più nitida dell’universo carcere e dell’ anno che si è lasciato alle spalle, connotato da proteste, morte e violenza. Oggi il nostro intendiamo  solo darei numeri, che nella loro spietata freddezza possono valere più di qualsiasi commento, nell’ auspicio che  possano trovare giusta attenzione ed analisi nelle redazioni dei media. E’ necessario adoperarsi   perché si affermi una coscienza sociale rispetto al dramma penitenziario che, in tutta evidenza, non trova sufficiente attenzione da parte della quasi totalità del ceto politico, sempre più insensibile e distante verso una delle più drammatiche questioni sociali del Paese. In ogni caso, consapevoli  che lo straordinario impegno e l’elevata professionalità di tutti gli operatori penitenziari hanno impedito il definitivo collasso del sistema, non perdiamo la speranza che prima o poi i politici, Alfano in testa, possano decidere di impegnarsi seriamente alla ricerca delle soluzioni …. Semmai in prossimità di qualche campana elettorale ”

Così Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, introduce alla diffusione di alcuni dati che aiutano a comprendere in quali criticità si dibatta il sistema penitenziario italiano

Al 31 dicembre erano presenti 67.623 detenuti ( 64700 uomini, 2923 donne). La media nazionale dell’indice di sovraffollamento si è attestata al 53,5 %. La regione con il più alto indice di sovraffollamento è la Puglia (81,9%) seguita da Emilia Romagna (81,5%), Calabria (77,3 %), Lombardia (66,5%) e Veneto (65,5%). L’istituto penitenziario con il più alto indice di affollamento risulta essere Lamezia Terme – CZ - (176,7%), seguito da Brescia Canton Mombello (174,3%), Piazza Armerina – EN- (151,1 %). Pur essendo solo quattro – sottolinea SARNO - gli istituti con capienza regolamentare oltre i mille detenuti (Poggioreale, Secondigliano, Rebibbia, Torino) al 31 dicembre erano 12 le strutture che ne ospitavano di più. Oltre ai quattro già citati, superavano tale limite anche San Vittore, Lecce, Opera, Palermo Pagliarelli, Bologna, Regina Coeli, e Bollate. Delle 205 strutture penitenziarie attive, 30 risultavano sovraffollate oltre il 100%, 89 tra il 99 e il 50%, 43 tra il 49 e l’10 %, 9 con sovraffollamento sotto il 10% . Gli istituti non sovraffollati (o con saldo negativo rispetto alle capienze regolamentari) erano 34, ma è necessario chiarire che nella maggior parte dei casi si tratta di strutture medio-piccole che hanno sezioni o celle chiuse per ristrutturazione (Arezzo, ad esempio, è praticamente chiuso per i lavori di rifacimento) . Milano San Vittore ha due reparti chiusi (2° e 4°) e quindi il dato del sovraffollamento reale è ben più grave di quello ricavato dalle tabelle dipartimentali. Rieti e Trento pur essendo istituti nuovissimi sono solo parzialmente utilizzati stante l’impossibilità di garantire i necessari contingenti di polizia penitenziaria per la loro completa attivazione”

La UIL PA Penitenziari rende noti anche i dati relativi ai suicidi, ai tentati suicidi ed altri eventi critici

“ Nel 2010 le morti in carcere per cause naturali sono state 173. I suicidi in cella sono stati 66 ( 57 per impiccagione, 5 per asfissia con gas, 1 per recisone carotide, 2 per avvelenamento da farmaci, 1 per soffocamento da sacchetti di plastica). I detenuti suicidatisi in età compresa tra i 25 e i 35 anni sono stati 29 ; 20 quelli nella fascia di età tra i 35 e i 50 anni; 8 i suicidi in età compresa tra i 18 e i 22 anni; 9 gli ultracinquantenni. Nell’ 86% degli istituti (176 su 205) si è verificato almeno un tentato suicidio, per un totale complessivo di tentati suicidi in cella pari a 1134. I detenuti salvati in extremis dal suicidio da parte della polizia penitenziaria sono stati 398 . Gli atti di autolesionismo ammontano a 5603 (messi in atto in 192 diversi istituti) . I detenuti che hanno fatto ricorso a scioperi della fame, in 181 penitenziari per protesta, sono risultati essere 6875. Le manifestazioni di protesta collettiva sono state 601. Gli atti di protesta, singoli o collettivi, turbativi dell’ordine e la sicurezza 263. Gli atti di aggressione sono stati 3462 (di cui 342 in danno di poliziotti penitenziari). I detenuti evasi : da  istituti penitenziari 13, da permessi premio 37, da lavoro all’esterno 2, dalla semilibertà 12. La polizia penitenziaria, inoltre, ha sventato 23 tentativi da evasioni da istituti penitenziari o luoghi esterni (ospedali o tribunali). “

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