ULTIM’ORA del 7 dicembre 2010
Il 13 Dicembre i sindacati di polizia protestano in Piazza Montecitorio
Dichiarazione Stampa di Eugenio SARNO - Segretario Generale UIL PA Penitenziari
“Il Governo ha preso per il culo i poliziotti”
“Il 13 dicembre le bandiere torneranno a garrire in Piazza Montecitorio per denunciare la vergogna di un Governo che non mantiene fede ai patti e prende per il culo i propri poliziotti ! “
Duro e graffiante il grido di battaglia d Eugenio SARNO , Segretario Generale della UIL PA Penitenziari prontoa scendere in piazza contro il Governo Berlusconi
“ A Settembre – ricorda SARNO - abbiamo chiuso l’accordo economico del biennio 2008-2009 per il Comparto Sicurezza e Difesa solo per senso di responsabilità ed anche perché abbiamo voluto dare, ancora una volta, credito a quei rappresentanti del Governo che si erano impegnati a salvaguardare la tanto sbandierata specificità del Comparto anche attraverso l’esclusione dal blocco delle indennità stipendiali per poliziotti e militari. Per l’ennesima volta, invece, questo Governo, che ha incentrato la propria campagna elettorale anche sulla millantata vicinanza alle Forze dell’Ordine, smentisce clamorosamente e vergognosamente tutti gli impegni e le promesse solenni fatte a poliziotti e militari. Dopo il ritiro dell’emendamento presentato da alcuni deputati della maggioranza, che intendeva rendere concreti gli impegni del Governo, è chiaro che Berlusconi e i suoi Ministri nulla hanno da dare e dire ai poliziotti e ai militari. Pertanto il 13 dicembre la UIL PA Penitenziari parteciperà convintamente alla manifestazione di protesta indetta per l’intera giornata davanti a Montecitorio. E’ chiaro – chiude SARNO – che il costante, provato, disinteresse del Governo verso gli uomini e le donne del Comparto Sicurezza e Difesa non potrà non concretarsi attraverso la civiltà e la fermezza della nostra protesta di piazza. Protesta che trova, ancor più, ragioni in nome delle illegali, incivili, inefficienti ed afflittive condizioni di lavoro che sono costretti a subire le donne e gli uomini della polizia penitenziaria“