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Comunicato Stampa  28 settembre  2010

Carceri –  UIL : Gestione inetta ed incompetente

Vista la perdurante disattenzione della politica e dei politici verso una delle più gravi emergenze nazionali vogliamo, per l’ennesima volta, rendere di pubblico dominio i numeri che certificano lo stato comatoso in cui versano gli istituti penitenziari. Ancora una volta – afferma Eugenio SARNO, Segretario generale della UIL PA Penitenziari -  lanciamo un disperato grido di allarme e un sentito appello perché la società e la stampa prendano coscienza del dramma penitenziario. Le incivili, disumane e degradate condizioni di detenzione cui si coniugano penalizzanti ed infamanti condizioni di lavoro fanno della questione penitenziaria una vera emergenza sanitaria, umanitaria, sociale e di ordine pubblico.”

Dopo aver diffuso, ieri,  le cifre complessive del panorama penitenziario , oggi la UIL PA Penitenziari illustra alcuni dettagli

Dalla rilevazione effettuata il 20 settembre scorso negli istituti penitenziari italiani risultavano ristrette 68.598 persone a fronte di una capienza massima pari a 44745 posti. Il surplus , quindi, è di ben 23853 detenuti in più rispetto all’effettiva capacità ricettiva. L’Emilia Romagna – sottolinea  SARNO - si conferma la regione più sovraffollata con un indice pari all’ 85,7 %, seguita da Puglia ( 80,9 %) e Veneto (71,6 %). L’istituto penitenziario con il maggior indice di sovraffollamento è Caltagirone con il 302,6 % seguito da Mistretta 175% , Lametia Terme 173 % , Piazza Armerina  160 % e Busto Arsizio 158 %.”

Il dettaglio di atti violenti o di autolesionismo confermano il quadro allarmante denunciato dalla UIL PA Penitenziari

 

“ A parte i 51 suicidi e i 123 tentati suicidi verificatisi dal 1 gennaio ad oggi, non si possono certo sottacere  i 4218 atti autolesionistici che danno conto di una sofferenza che, spesso, si trasforma in violenza verso se stessi. E non è certo un caso che Sollicciano capeggi la classifica degli istituti in cui dal 1 gennaio al 20 settembre  si è verificato il maggior numero di atti autolesionistici (241). Tantomeno rappresenta  un dato sorprendente rilevare che in testa a questa classifica si trovino  anche  Lecce (147), Perugia (109) e Bologna (108) . Tutte situazioni, puntualmente,  da tempo segnalate e denunciate.  Anche il dato relativo alle aggressioni agli agenti penitenziari conferma per intero le nostre preoccupazioni sulla deriva violenta in atto negli istituti penitenziari . A tutt’oggi sono 265 gli episodi di aggressioni in danno del personale di polizia penitenziaria. Milano San Vittore conta il maggior numero di aggressioni (23) seguito da Torino (11), Genova Marassi e  Aversa (10). Appena ieri a Lecce si è registrato l’ennesimo episodio di violenza in danno del personale.”

Ora la UIL  chiede un confronto con il Ministro Alfano

“ Questo silenzio del Guardasigilli disorienta e sconcerta. Nella situazione di sfascio ed inefficienza che caratterizza l’Amministrazione Penitenziaria è necessario un suo intervento, sempreché – chiosa ironicamente  Eugenio SARNO - ritenga che il dramma penitenziario rientri nelle sue competenze. Di certo nel derby tra i ministri competenti sul fronte della sicurezza Maroni stravince. Se non altro porta a casa le assunzioni in Polizia di Stato. Alfano, di contro, è fermo alla narrazione sull’assunzione  dei 2000 poliziotti penitenziari di cui si sono perse tutte le  tracce, nonostante lo spaventoso buco negli organici della polizia penitenziaria di ben seimila unità . Forse convocare un tavolo con le rappresentanze sindacali  potrebbe aiutarlo a definire il quadro reale della situazione e portarlo a  ritrovare il bandolo della matassa. Potrebbe essere un ultimo , disperato, tentativo di riprendere il controllo di una situazione che gli è sfuggita di mano anche perché è gestita, malissimo, da persone che hanno certificato la propria inettitudine ed incompetenza”

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