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COMUNICATO STAMPA 15 agosto 2010

  Livorno - Sventato suicidio -Tre in soli dieci giorni 

 “ Nel pomeriggio di ieri,  14 agosto,  alle16.00 circa, all’interno della Casa Circondariale di Livorno stava per consumarsi l’ennesimo dramma. Un giovane detenuto extracomunitario, infatti, aveva posto in essere un tentativo di suicidio, utilizzando un cappio ricavato dalle lenzuola in dotazione . E’ il terzo caso di tentato suicidio a Livorno,  in soli dieci giorni. In tutti e tre i frangenti il personale di polizia penitenziaria ha evitato il compiersi degli insani genti”

 Lo rende noto il Segretario Provinciale della UIL Penitenziari di Livorno, Mauro BARILE  che presta servizio proprio alle Sughere

  “ Altri due agenti si sono distinti per professionalità e la capacità di tenere i nervi saldi, questo ha reso possibile che la vita di un  detenuto potesse ancora continuare. Le condizioni di detenzione potrebbero non essere del tutto estranee al tentativo di auto soppressione. Il reparto dove si è verificato l’evento, infatti,  conta 65 detenuti di diverse  nazionalità ed etnie . Le celle dovrebbero essere a posto singolo ma in molte di esse sono allocati anche tre detenuti”

 Per  Mauro Barile le attuali condizioni del carcere livornese non consentono il raggiungimento dei fini costituzionali della pena

 “ Causa il sovraffollamento e la penuria degli organici il nostro lavoro è quasi esclusivamente proiettato al contenimento delle reazioni incontrollate, ad impedire autolesionismi e suicidi e violenze verso gli altri. Ogni proposito riabilitativo e risocializzante è frustrato e seriamente minato dal raccapricciante sovraffollamento che raggiunge anche punte del 40/ 45 %. Ne consegue che  la combinazione  tra l’ inidoneità della struttura  in termini di capacità ricettiva e l’insufficienza delle figure professionali che concorrono alla sicurezza e alle attività trattamentali non può che generare depressione, violenza e persino morte”

 La UIL Penitenziari di Livorno rimarca le difficili condizioni di lavoro del personale penitenziario

 “ Più volte abbiamo cercato di far comprendere la specificità di una struttura penitenziaria e cosa  può determinare un  funzionamento non ottimale o una gestione part-time. A Livorno mancano un Direttore ed un Comandante titolari e siamo obbligati, ordinariamente, a trattenerci in servizio oltre l’orario di lavoro contrattualmente previsto. Si sforano abbondantemente le 36 ore settimanali, e  per giunta il lavoro straordinario non viene nemmeno retribuito. Siamo ancora in attesa di vederci liquidato lo straordinario dell’ultimo trimestre del 2009. Malgrado tutto ‐ conclude il Segretario Provinciale – tutto il personale della Casa Circondariale Le Sughere riesce ancora a garantire la società assicurando, con tanto sacrificio e alto senso del dovere, la sicurezza pubblica e nel contempo  l’espiazione delle pene nel modo più umano possibile “

 Da Roma fa eco a Mauro Barile il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio SARNO che ricorda come con il salvataggio di ieri sono 88 i suicidi sventati dalla polizia penitenziaria nel 2010

 “ La polizia penitenziaria di Livorno è un  esempio di efficientismo nell’assoluta povertà di mezzi e risorse. Oramai- sottolinea Eugenio SARNO -  tutti i nostri reparti hanno imparato a barcamenarsi tra le onde della deriva, dell’abbandono e della solitudine in  cui sono stati lasciati dall’Amministrazione e dal Governo. Speriamo che queste visite ferragostane alimentino nelle teste e nelle coscienze dei politici la necessità  di porre rimedio ad una situazione indegna e vergognosa. Non con parole, ma con fatti concreti”

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