COMUNICATO STAMPA 12 agosto 2010
Ecco il PIANO CARCERI : Triplicare le presenze in cella !
“ Quando il Ministro Alfano ci comunicò che il Governo intendeva varare un piano carceri per adeguare alle necessità (?) la ricettività delle nostre prigioni attraverso la costruzione di nuove carceri non avemmo remore nel condividere tale percorso. Tuttavia non mancammo di obiettare, interrogando ed interrogandoci, sui tempi di realizzo, sulla possibilità e necessità di manutenzionare in via straordinaria le strutture degradate, sulla gestione della fase transitoria rispetto al sovrappopolamento e sulle dotazioni organiche necessarie a sostenere l’aumento dei posti di servizio. Sui tempi ci sentimmo ripetere la solfa dell’illusorio termine di 24 mesi. Sulla manutenzione straordinaria e sulla gestione del la fase transitoria non avemmo risposte. Sulle assunzioni straordinarie il disco rotto delle 2000 unità da integrare. Posto che nel frattempo di carceri nuove non se ne intravvedono, che più di un carcere sta letteralmente cadendo a pezzi (dal muro di cinta di Potenza, ai cornicioni di Taranto), che il personale va in pensione e non è sostituito possiamo, però, affermare di aver svelato l’arcano sulla gestione transitoria : raddoppiare e triplicare i detenuti anche nelle celle singole. E’ già realtà in tanti istituti. Da ieri anche ad Ivrea. Il Provveditore Regionale ha, infatti, disposto che nelle celle si provvedesse a mettere la terza branda. Un film già visto. Ad Ivrea, però, c’è qualche problema in più : il terzo letto occupa spazi vitali. Tra una branda e l’altra intercorrono non più di 20 cm. Questo costringerà i detenuti ad alzarsi a turno per i bisogni quotidiani (mangiare, recarsi al bagno, ecc.). Non solo. Si impedirà, di fatto, alla polizia penitenziaria di effettuare le quotidiane operazioni di prevenzione e sicurezza come la battitura e la perquisizione. Ne deriva che ad Ivrea (alle 17.00 di martedì 10 agosto) erano ristretti 284 detenuti a fronte dei 192 previsti. Tra qualche giorno per effetto del terzo letto la conta arriverà a sfiorare i 400 detenuti . Questi sono palliativi che contribuiscono solo ad alzare la tensione e a fomentare le violenze all’interno delle carceri, abbassandone nel contempo esizialmente i livelli di sicurezza”
Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, non nasconde rabbia e preoccupazione per quanto accade all’interno delle carceri
“Oggettivamente dal responsabile di un’Amministrazione particolare e difficile come il DAP è lecito aspettarsi qualcosa in più delle sole circolari inapplicabili o delle disposizioni che triplicano la presenza. Purtroppo se mancano le competenze i risultati non possono che essere questi. Ma non intendiamo gettare la croce solo sulle spalle di chi deve gestire, lautamente compensato, il sistema carcere. Occorre valutare anche le responsabilità, notevoli ed evidenti, del Governo, del Ministro Alfano ma dello stesso Parlamento. Dal Governo troppi gli annunci e le promesse mancate. Dal Parlamento solo discussioni vacue e tempi incompatibili con l’emergenza e il dramma penitenziario.
Nel frattempo in carcere si muore, ci si affilia alle holding del crimine o si esercita la violenza. Da pochi minuti un Ispettore a San Vittore è in ospedale con la faccia spaccata per l’aggressione subita da un detenuto. Sale così a 165 il numero degli agenti penitenziari feriti in questo 2010. A completare le cifre del disastro i 41 suicidi e le 85 vite salvate in extremis dalla polizia penitenziaria nelle buie e degradate celle. Non dimentichiamo i tredici detenuti evasi e le dodici evasioni sventate. Gli ingredienti per gridare forte l’allarme ci sono tutti. Anche gli allarmi sono stati lanciati. In tempo e per tempo. Manca però chi li raccoglie. Ma sarà proprio vero che il carcere è lo specchio della civiltà di una società? Se la risposta è affermativa, non siamo una bella società e non abbiamo una grande civiltà Ma questo lo diciamo, inascoltati, da troppo tempo. In ogni caso voglio consegnare ai politici che hanno organizzato le visite nelle carceri in questo Ferragosto il mio plauso all’iniziativa, che lo scorso anno abbiamo convintamente sostenuto. Considerato i risultati (mancati) non posso e non voglio esimermi dal sottolineare che tali iniziative in fondo non si esauriscano come solo effimere passerelle inutili alla causa “.