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COMUNICATO STAMPA 10 Agosto 2010

 

CARCERIUIL :  Un  Ferragosto “criticamente sovraffollato

La pausa ferragostana rischia di confinare ancor più nel dimenticatoio l’emergenza carceri, la cui drammatica attualità, invece, è facilmente rilevabile dai numeri che la caratterizzano. Alle ore 17.00 di ieri  erano ristretti complessivamente 67.780   detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 43.584. Il superamento della soglia di capienza massima è un dato comune a tutti gli istituti d’Italia”

La UIL PA Penitenziari, attraverso il Segretario Generale Eugenio SARNO, cerca di mantenere alta la soglia dell’attenzione e non rinuncia alle critiche sull’operato del Governo e  del Ministro della Giustizia

Purtroppo il precipitare della situazione penitenziaria è direttamente proporzionale all’oceano di impegni assunti e non mantenuti dal Governo e dal Ministro Alfano. Dall’inutile dichiarazione dello stato d’emergenza, all’indefinito  piano carceri, alle (soltanto) annunciate assunzioni. Se l’impegno concreto del Presidente Berlusconi  e del Ministro Alfano sul fronte penitenziario fosse stato almeno pari all’impegno verbale oggi avremmo un sistema penitenziario degno della Patria di Cesare Beccaria. Invece così non è. Dobbiamo riferirci ad un sistema penitenziario che affoga nell’inciviltà  ed è seppellito dalla propria illegalità. Un sistema che produce morte e sofferenza. Un sistema che trasforma la pena in supplizio ed il lavoro in tortura.”

 

Eugenio SARNO non nasconde il rammarico per le troppe occasioni perdute

“ Il DDL Alfano   poteva, doveva, essere il momento delle svolte e delle decisioni bipartisan. Purtroppo sono prevalse le logiche partitiche che hanno svuotato di ogni effetto deflazionante il disegno di legge originario. L’attuale testo, quant’anche approvato in Senato in autunno, nulla risolverà rispetto al sovraffollamento. Così come le 2000 assunzioni previste in polizia penitenziaria – sottolinea SARNO -   si concreteranno in tempi incompatibili con i reali, urgenti, bisogni. Su questo avevamo confidato in un decreto legge prima della pausa estiva. Nulla.  L’ennesima occasione mancata. Di certo gli attestati e i riconoscimenti, al personale che si è particolarmente distinto,  fanno piacere ma il Ministro Alfano e il Capo del DAP  non possono pensare che da soli bastino a calmierare le esigenze della polizia penitenziaria che andrebbe premiata in blocco per l’impegno, la dedizione, la disponibilità, la competenza e la professionalità  messa in campo in questi momenti terribili che è chiamata a gestire in splendida solitudine e nel più completo abbandono“

A testimoniare la grave crisi dell’universo penitenziario i troppi suicidi e i tanti episodi di violenza

Dal 1 gennaio ad oggi – elenca il Segretario della UIL PA Penitenziari - sono 40 i detenuti  suicidatisi e 83 quelli salvati in extremis dal personale di polizia penitenziaria, compreso il detenuto salvato stamani  a Rimini. Ciò dimostra che le indegne e vergognose  condizioni di detenzione amplificano la depressione e spingono verso gli autolesionismi e le autosoppressioni. Ed è probabile, visto il trend,  che quest’anno sarà superato il record di suicidi in carcere.  Ma anche sul fronte della sicurezza le cose non stanno meglio : 10 detenuti evasi e 12 evasioni sventate. Qui i record sono già stati abbattuti. Gli agenti penitenziari feriti da detenuti e che hanno riportato prognosi superiori ai cinque giorni assommano a ben 159.  Il sovraffollamento determina l’impossibilità di una gestione oculata delle allocazioni. Soventemente per la mancanza di posti i detenuti si è costretti a ricorrere  al “materasso a scomparsa”. Ovvero il materasso posto sul pavimento infilato sotto l’ultimo posto dei letti a castello multipiano. La promiscuità tra etnie ed appartenenze criminali è un ulteriore elemento di tensione. Non è certo un  caso l’aumento esponenziale delle risse. Il carcere – chiude Eugenio SARNO -  è tornato ad essere l’università del crimine : con regole , gerarchie e violenze . Questo è il vero fallimento del DAP

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