COMUNICATO STAMPA 30 Luglio 2010
CARCERI – UIL : Un Luglio incandescente
“ Sei suicidi, quindici tentati suicidi, cinque pericolosi detenuti evasi, quattro tentate evasioni sventate dagli agenti penitenziari, risse e proteste in molte carceri nonchè 22 poliziotti penitenziari feriti a seguito di aggressioni da parte di detenuti. Questo è il bilancio degli eventi critici di un mese incandescente nelle patrie galere . E mentre all’interno di quelle mura, che sempre più segnano il confine tra civiltà ed inciviltà, si consumano violenze e drammi umani assistiamo, attoniti, all’immobilismo e al silenzio di chi dovrebbe gestire questo disastrato sistema”
E’ impietosa l’analisi del Segretario Generale della UIL PA Penitenziari Eugenio SARNO sul bilancio degli eventi critici di questo Luglio 2010
“ Il personale, nella più completa solitudine ed abbandono, ha dovuto anche far fronte alle tante proteste messe in atto dai detenuti in diverse realtà. Solo in questo mese hanno protestato a Prato, Catania, Teramo, Ragusa, Saliceta S.G., Lanciano, Frosinone, Pavia, Monza. Ad Asti è tuttora in corso la protesta dei detenuti Alta Sicurezza. Se le cose non sono precipitate, voglio dirlo a voce alta, è solo grazie alla professionalità, all’umanità ed alla disponibilità del personale penitenziario. Personale, però, che paga un prezzo salatissimo al suo impegno in prima linea. Non solo in termini di operatori feriti quant’anche per gli avvisi di garanzia che piovono sulle teste di chi ha avuto la sventura di non aver potuto salvare i detenuti che avevano deciso di farla finita“
I recenti fatti di cronaca ampliano le preoccupazioni nel sindacato
“ Si comprenda una vola e per tutte che la questione penitenziaria è anche una questione di ordine pubblico oltreché sociale , sanitaria ed umanitaria. Dall’inizio dell’anno ad oggi 39 suicidi, 73 tentati suicidi, 10 detenuti evasi, 11 tentate evasioni sventate, 139 agenti penitenziari feriti. Tante le risse, incalcolabili gli episodi di autolesionismo. Sono o no cifre belliche ? La presenza di circa 70mila detenuti – continua SARNO - in ambienti che ne possono ospitare al massimo 43mila impone soluzioni concrete ed efficaci. Ribadiamo che il DDL in discussione, allorquando approvato, non porterà alcun beneficio significativo e lascerà la situazione immutata nella sua tragicità ed emergenzialità. Non saranno più di 1700/1800 i detenuti che potranno beneficiare della detenzione domiciliare per il residuo pena non superiore ad un anno. Si poteva e si doveva osare di più. I pannicelli caldi e le soluzioni tampone possono acquietare le coscienza dei politici, ma non risolvono. Inviterei il Parlamento ad utilizzare meglio, e con maggior profitto, il tempo che sta dedicando ad un provvedimento tanto ipocrita quanto inutile. Proprio come la dichiarazione dello stato di emergenza nelle carceri da parte del Presidente Berlusconi che è , e resta, una mera presa d’atto. “
LA UIL PA Penitenziari da voce al disagio del personale penitenziario con denunce circostanziate
“ E’ inimmaginabile che il personale possa sopportare oltre il peso di questa situazione. Chi lavora, da sepolto vivo, negli istituti penitenziari è giunto all’esaurimento psico - fisico. Una sola unità deve sorvegliare centinaia di detenuti e il più delle volte si è costretti presidiare contemporaneamente più posti di servizio. Le traduzioni vengono effettuate con mezzi obsoleti e scassati, in condizioni di totale insicurezza. Sul fronte degli organici, invece, siamo fermi alle parodie delle nuove assunzioni. Del piano carceri non si hanno più notizie . Puglia, Sardegna, Basilicata e Calabria - conclude il Segretario Generale UIL PA Penitenziari - non hanno un Provveditore Regionale e sono una cinquantina gli istituti privi di un Direttore titolare. Mentre nei palazzi del potere romano (DAP, Ministero, ISPP, ecc.) centinaia di dirigenti penitenziari e migliaia di agenti penitenziari prestano servizio con compiti e ruoli non sempre ben definiti ….”