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Comunicato Stampa del 30 giugno 2010

Carceri – E’ sempre più emergenza!

“  Oramai a ritmo quotidiano registriamo i  nuovi  record di presenze detentive all’interno dei penitenziari italiani. Alle 8.00 di stamani, infatti, nelle strutture penitenziarie italiane erano ristretti  68.058 detenuti ( 64.994 uomini e 3064 donne). Questo significa che in tutte le regioni si è superata la quota massima di ricettività e che il 100% delle strutture presenta un sovradotazione delle presenze rispetto al consentito

Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, illustra alcuni dati che fotografano la surreale e drammatica situazione penitenziaria italiana

“E’ del tutto evidente che questo incredibile sovrappopolamento impedisce di agire nel senso indicato dalla Carta Costituzionale all’art. 27. Il personale deve limitarsi, quando può, alla sola attività di vigilanza e controllo,  che negli ultimi anni è divenuta anche una attività di salvataggio delle vite umane. “

La “classifica” degli indici di sovraffollamento , su base regionale, rispetto alla capacità ricettiva riconferma  in testa l’ Emilia Romagna   ( 88% ),  seguita da :  Puglia (77%),  Veneto (75%), Calabria (65%), Friuli (61%),  Lombardia ( 60%) , Sicilia (58%), Basilicata  e Trentino (54%), Liguria (53%), Piemonte (50%), Umbria (49%), Campania (48%), Marche (43%), Lazio  e Toscana (36%), Abruzzo (35%), Molise (19%), Sardegna (17%).

Caltagirone con l’incredibile indice di sovraffollamento pari al 295% ( presenti 296 detenuti su una capienza max di 75) è l’istituto più sovraffollato d’Italia.

La UIL PA Penitenziari oltre  a denunciare le vacanze organiche sollecita anche il Ministro Alfano e il Capo del DAP Ionta a prendere iniziative concrete per il recupero di personale

Occorre premettere che le dotazioni organiche della polizia penitenziaria presentano un carenza spaventosa, pari a circa 5mila unità. Con questi numeri temo che il piano carceri, qualora fosse una certezza, si ridurrebbe alla costruzione di cattedrali nel deserto. Già oggi per garantire la funzionalità delle strutture attive il personale non può godere delle ferie ed è costretto a turni allucinanti, anche di dodici ore. Ne si può dimenticare come anche gli altri profili professionali del personale amministrativo presentino gravi carenze. Ad oggi rispetto alla piante organiche previste mancano 371 educatori, 535 assistenti sociali, 305 contabili, 1032 collaboratori d’istituto  e 325 tecnici. Purtroppo – sottolinea SARNO – dobbiamo rilevare come il Ministro Alfano e il Capo del DAP Ionta non sembrino ancora pronti ad una necessaria azione di recupero di personale. Forse non hanno la forza per scardinare un sistema di privilegi e raccomandazione,  favorito anche da ambienti sindacali. E la nostra non è demagogia o retorica. Negli istituti penitenziari le unità di polizia penitenziaria effettivamente operanti  assommano a 34.910 a fronte di organici che ne prevedono 41.268. Ovvero un deficit di ben 6.358 unità. Di contro le unità di polizia penitenziaria impiegate in strutture diverse dai penitenziari assommano a 3.410 ! Credo che questo dato parli da solo. Ecco perché pretendiamo che il Ministro Alfano e il Capo del DAP ci mettano una pezza. Tra l’altro l’operazione è a costo zero e noi siamo pronti a sostenerla. Analogamente non è possibile che a fronte di circa 850 unità disponibili , tra Dirigenti Penitenziari e Direttori Penitenziari, oggi circa 45 dei 230  istituti penitenziari siano ancora  privi di un Direttore titolare. Questo è uno scandalo di cui nessuno parla. Abbiamo calcolato che per pagare le missioni di questi dirigenti “part time a scavalco” l’ Amministrazione è costretta a sborsare non meno di un milione di euro l’anno …..  Senza dimenticare che Basilicata e Puglia sono prive di un Provveditore Regionale e che a breve  anche Lazio, Calabria  e Sicilia saranno in analoga condizione“

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