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COMUNICATO STAMPA 28 giugno 2010

Algozzino (UIL) :Ionta ci dica quando e come arriverà il personale

“ Ormai siamo stufi di sentire il solito refrain sul piano carceri e sull’arrivo di nuovo personale. Sarà pur vero che il piano carceri è nella sua fase d’avvio esecutivo ,  ma è altrettanto vero che nessun atto amministrativo o normativo conferma che si procederà a nuove assunzioni di personale penitenziario. Prendiamo atto che il Pres. Ionta ha voluto rompere il suo assordante silenzio, ma avremmo gradito ben altre comunicazioni “

E’ questo il drastico commento di Armando Algozzino , Segretario Nazionale UIL PA Penitenziari, all’intervista che il Capo del DAP, Franco IONTA,  ha rilasciato questa mattina ai microfoni di Isoradio – Rai nella quale il Commissario Straordinario per il Piano  di Edilizia Penitenziaria, tra l’altro,  ha confermato , senza indicare alcun percorso, che arriverà nuovo personale.

Sia Alfano che Ionta non mancano mai di annunciare nuove assunzioni. Nei fatti, però, nulla si muove concretamente. Il tentativo di portare a casa duemila assunzioni straordinarie nella polizia penitenziaria è naufragato in Commissione Bilancio, tantomeno si hanno notizie delle unità da assumere a copertura del turn - over. Quello della polizia  penitenziaria – continua Algozzino – è un problema molto serio ed è certamente una priorità assoluta ma non bisogna dimenticare che dalle piante organiche non mancano solo 5mila poliziotti penitenziari ma anche 58 dirigenti, 609 educatori, 530 assistenti sociali, 337 contabili, 109 collaboratori e 328 tecnici. “

La UIL Penitenziari ha già giudicato velleitarie i propositi del piano carceri

“ Abbiamo buone ragioni per ritenere che i tempi previsti per l’edificazione di 11 nuovi istituti e 20 nuovi padiglioni saranno abbondantemente disattesi. E’ difficile immaginare che in poco più di trenta mesi queste strutture potranno essere rese fruibili. In ogni caso qualcuno dovrà dirci con quale personale si intende avviarle e, soprattutto, come e quando questo personale sarà assunto. Si parla di circa 9000 nuovi posti detentivi che equivalgono a novemila persone. Queste persone dovranno essere sorvegliate, tradotte, educate e  seguite nel processo riabilitativo. Se non si assume il personale saranno solo  novemila persone in più ammassate nelle nostre  prigioni. Ed ha ragione il nostro Segretario Generale, Eugenio SARNO, quando prevede che in attesa  delle nuove strutture quelle vecchie rischiano di crollare. L’indiscriminato taglio alle risorse economiche destinate al DAP impediscono un piano di manutenzione straordinaria necessario a impedire l’ulteriore degrado di edifici per lo più fatiscenti. Anche per queste ragioni il 9 luglio il personale amministrativo aderirà allo sciopero e quello della polizia penitenziaria si asterrà dalla consumazione del vitto “

A riprova dell’allarme penitenziario Armando Algozzino indica la situazione della Casa Circondariale di Catania Bicocca

“ Rispetto ad una capienza di circa 43.800 posti,  oggi nelle carceri italiane sono ristretti poco più di 68mila detenuti. Una presenza record mai toccata nella storia penitenziaria d’Italia. In questo quadro di criticità, illegalità, disorganizzazione, inciviltà e degrado vi sono alcune realtà davvero difficili e certamente incompatibili con il concetto di umanità. A Catania Bicocca , per esempio, a fronte di una capienza massima di 361 detenuti, ne sono ospitati 630. Ciò significa non solo ammassare persone in spazi che non ci sono,  quant’anche non garantire servizi essenziali come la distribuzione del vitto. Le cucine, infatti, non sono in grado di reggere il raddoppio degli utenti. Nè si possono sottacere le infamanti, quanto afflittive,  condizioni di lavoro. Ciò vale per tutti gli operatori penitenziari e  per tutte le carceri d’Italia. Per questo – chiosa il segretario Nazionale - ad Alfano e Ionta chiediamo meno chiacchiere e più fatti”

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