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Comunicato stampa 13 giugno 2010

Carceri – SARNO (UIL) : E’ strage !

Con i due suicidi verificatisi ieri a Milano Opera e Lecce, il numero delle auto soppressioni in carcere dal 1 gennaio 2010 è salito a 31. A questi occorre sommare i 46 tentativi di suicidio non portati  a termine esclusivamente per l’intervento in extremis dei poliziotti penitenziari. Con questi numeri ci sembra che si possa  parlare di strage, senza poter essere smentiti. La visione minimalista del fenomeno fornita dal Sottosegretario Casellati, pertanto, ci appare priva di ogni fondamento e ragione

E’ lapidario il segretario generale della UIL PA Penitenziari, nel commentare le ultime due morti per suicidio di due detenuti. Sarno fa anche una disamina molto critica della situazione

E’ comunque indicativo che tali eventi luttuosi si verifichino , nella maggior parte dei casi, in strutture dove il sindacato ha da tempo lanciato l’allarme sulle condizioni strutturali e/o per le difficoltà operative. Segno che da una parte si dispone di sensori adeguati a monitorare i segnali, dall’altra ci si ostina a non tenere in debito conto le segnalazioni che si ricevono. E’ certamente il caso di Milano Opera, praticamente in ginocchio per la grave deficienza organica della polizia penitenziaria. Lo è ancor più per Lecce (dove in pochi giorni si sono suicidati due detenuti) , un istituto di cui la UIL da mesi denuncia , inascoltata, le deficienze strutturali, operative e amministrative. D’altro canto è impensabile – osserva Eugenio SARNO - che una regione di frontiera, sul versante penitenziario, come la Puglia sia priva di un Provveditore Regionale titolare  e che invece debba essere gestita , a scavalco, dall’attuale Provveditore dell’Abruzzo e Molise. “

Secondo la UIL PA Penitenziari con l’avvicinarsi della stagione estiva il clima nelle carceri si farà ancor più rovente

Solo in questi primi giorni di giugno abbiamo verificato  tre suicidi; tre tentati suicidi sventati in extremis dalla polizia penitenziaria; nove agenti penitenziari aggrediti e feriti,  con prognosi superiore ai cinque giorni; una evasione. Senza dimenticare le innumerevoli manifestazioni di protesta registratesi a Milano San Vittore, Vicenza, Padova, Firenze Sollicciano, Novara e la rivolta di Genova Marassi. Proprio ieri a Vibo Valentia, grazie all’opera di convincimento della polizia penitenziaria,  i detenuti hanno posto fine alla due giorni di protesta derivante dalla mancata erogazione dell’acqua. Questa è la situazione con cui è costretta a confrontarsi la polizia penitenziaria ogni giorno all’interno delle carceri, nel più completo abbandono e nella totale solitudine. “

Ed è proprio lo stato fisico e mentale dei poliziotti penitenziari a preoccupare il sindacato

Mediamente un poliziotto penitenziario, in orario mattutino e con le attività in corso,. È costretto a sorvegliare un centinaio di detenuti. Nelle ore notturne, spesso,  un solo poliziotto penitenziario è preposto alla sorveglianza di interi padiglioni o reparti, dove sono ristretti  centinaia di detenuti. Consequenzialmente aumentano depressione, frustrazione e insoddisfazione.  Non sarà un caso se moltissimi  agenti penitenziari riportano patologie invalidanti  riferibili al proprio lavoro. Nel frattempo – denuncia il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari - centinaia di unità sono impiegate, con compiti indefiniti, nei palazzi del potere romano. Su questo versante la UIL PA Penitenziari non smetterà di chiedere al Ministro Alfano e al Capo del DAP di mettere in campo un tavolo di confronto perché si recuperino quegli sprechi che offendono l’impegno ed il martirio di chi quotidianamente lavora in prima linea, solo ed abbandonato.”

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