Comunicato stampa del 7 giugno 2024 - Carceri: ancora un morto, due ogni tre giorni
Roma, 07 Giu. – “Questa volta è successo nel carcere milanese di San Vittore. Un detenuto originario del Marocco, 23 anni non ancora compiuti, ieri sera verso le 19.00 è stato rinvenuto esanime nella sua cella dopo aver inalato gas dal fornello da campeggio. Pare che non si sia trattato di un suicidio, ma del tentativo di procurarsi effetti allucinogeni finito male. Sono dunque 93 i morti nei penitenziari dall’inizio dell’anno, di cui ben 39 per suicidio, in quella che appare come una strage continua e senza freno. A questi vanno peraltro aggiunti 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Paragonare le nostre prigioni a teatri di guerra non ci sembra affatto iperbolico; e non solo per il numero delle vittime in carcere, di carcere e per carcere o per le inenarrabili violenze che vi vengono perpetrate e la sofferenza che vi viene inflitta, ma anche per la promiscuità generale e l’ordinario ricorso a oggetti, come i fornelli da campeggio, che oramai in verità non si usano neppure più nei camping ma solo, appunto, in alcuni contesti di guerra non molto evoluti. Mentre si discetta di transizione ecologica e digitale, nei penitenziari sembra d’essere rimasti all’età della pietra”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Quest’ultimo decesso, poi, ripropone pesantemente il tema dei detenuti tossicodipendenti, che dovrebbero seguire percorsi alternativi e di effettivo recupero, trovando anche le cure necessarie e che, nella situazione attuale delle carceri, sono molto prossime a una chimera. Se si vuole almeno tentare di limitare il massacro abbattendo ogni record nella conta dei morti in carcere, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni prendano atto dell’emergenza senza precedenti e varino un decreto-legge per consentire il deflazionamento della densità detentiva, sono oltre 14mila i detenuti in più rispetto alla capienza utile, assunzioni straordinarie e accelerate nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di almeno 18mila unità, e il potenziamento della sanità inframuraria, in crisi profondissima. Parallelamente, l’esecutivo e il Parlamento avviino riforme strutturali e riorganizzative. Siamo dentro un’ecatombe”, conclude De Fazio.
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