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Comunicato stampa del 27 marzo 2024 - Carceri: Incontro a Palazzo Chigi, l’esecutivo ascolti Mattarella

Roma, 27 Mar.  – “Se il Governo non vuole ascoltare il Sindacato, dia almeno la dovuta attenzione alle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha dato le stesse identiche indicazioni. Organici della Polizia penitenziaria, deflazionamento detentivo e assistenza sanitaria sono le priorità, anche per fermare una pena di morte di fatto che, con 28 detenuti e 3 agenti suicidi dall’inizio dell’anno, viene inflitta a reclusi e operatori. In estrema sintesi, questo è ciò che abbiamo detto alla delegazione governativa composta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e dal Sottosegretario delegato Andrea Delmastro delle Vedove che stasera ha incontrato le Organizzazioni Sindacali della Polizia penitenziaria. Singolare, peraltro, che lo abbia fatto disgiuntamente dal confronto con i sindacati delle altre forze dell’ordine e in assenza della Premier, Giorgia Meloni; circostanza che non può non essere letta come un disimpegno rispetto alle tematiche carcerarie e alle sorti del Corpo di polizia penitenziaria”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, 14mila detenuti in più rispetto alla capienza e malati, anche di mente, spesso abbandonati a se stessi richiedono interventi tangibili e urgenti da conseguire attraverso un decreto carceri che prenda atto dell’emergenza strisciante. E non ingannino le assunzioni che vengono spesso sbandierate e che sono sempre numericamente inferiori ai pensionamenti, tanto che anche l’anno 2024 si chiuderà con un saldo negativo di almeno 500 unità. Servono poi riforme strutturali e ordinamentali che suturino le profonde fratture nell’ambito dell’Amministrazione penitenziaria (DAP e DGMC) e che rischiano invece di acuirsi a causa di un quadro normativo frammentario che, solo per fare un esempio, contempla ben 6 diverse dirigenze in 5 carriere separate”, spiega il Segretario della UILPA PP.

“Occorre rinnovare il contratto di lavoro, scaduto da tre anni, equiparando altresì gli stipendi della Polizia penitenziaria a quelli delle altre forze di polizia e non è più rinviabile l’adozione di misure perequative in tema previdenziale, incrementando e finalizzando le risorse già stanziate, atteso che le donne e gli uomini in divisa non solo sono i poveri di oggi, ma in assenza di urgenti interventi saranno gli indigenti di domani” aggiunge il sindacalista.

Dalle parole degli esponenti del Governo, tuttavia, non sono emerse celeri soluzioni, ma dichiarazioni d’intenti che, per quanto parzialmente condivisibili, non sembrano poter incidere significativamente nel medio periodo, fatta eccezione per l’annunciata riduzione dei corsi di formazione iniziale per gli Agenti e che valutiamo come un prezzo troppo alto da far pagare alla competenza e alla professionalità per accelerare le assunzioni. Al contrario, per favorire rapide immissioni in servizio, pensiamo che si dovrebbero ridurre sensibilmente i tempi che intercorrono dai bandi di concorso e che sarebbe doveroso investire sulle scuole di formazione, implementandole anche attraverso il riutilizzo di caserme dismesse. Percorso, quest’ultimo, certamente più agevole che non quello, piuttosto fantasioso, di riconversione delle caserme a scopo detentivo”, conclude De Fazio.

comunicato_stampa.pdf

 

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