Sofferenza e morte, due parole con cui descrivere la vita in carcere. Parole che accomunano carcerati e Agenti di Polizia Penitenziaria. In questi ultimi giorni presso il Carcere veronese di Montorio un recluso di 56 anni originario della Sicilia si è tolto la vita per soffocamento all’interno della cella, è stato trovato esanime alle prime ore del giorno nella sezione riservata ai ristretti per reati a grande riprovazione sociale. Un suicidio, questo che arriva a pochi giorni dalla notizia di Agente della Penitenziaria del Carcere lombardo di Milano Bollate, che si è tolto la vita mentre era fuori servizio lanciandosi dalla finestra di un centro commerciale, era sposato con una collega con cui aveva una figlia. È lampante che serve mettere mano e riformare il sistema carcerario italiano. I temi principali su cui operare : assunzioni del personale penitenziario e che venga munito di strumentazioni adeguate ai compiti da svolgere, sfoltire il sovraffollamento, aumentare le condizioni igienico sanitarie, il supporto psicologico, servono attività utili per un futuro reinserimento.
Non possiamo continuare a contare aggressioni e suicidi all’interno delle Carceri italiane.
L'intervista a: GENNARINO DE FAZIO Segretario Generale UILPA Polizia Penitenziaria
Servizio di EMILIANO SCHINCAGLIA