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Scarica qui - Roma, 14 ago.“Con il suo videomessaggio ai 189 istituti penitenziari italiani il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conferma, ove ce ne fosse ancora bisogno, di essere anni luce lontano dalla realtà delle nostre prigioni. Parla di 2.800 assunzioni utili a colmare gli organici della Polizia penitenziaria quando, in realtà, le nuove immissioni in servizio non basteranno neppure a rimpiazzare i pensionati. Così come l’annunciato incremento dei colloqui telefonici per i detenuti si riverserà pesantemente sul carico di lavoro, aumentando il fabbisogno della Polizia penitenziaria che è già oggi mancante di 18mila unità”.

 Questo il commento di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria al videomessaggio del Guardasigilli diretto agli operatori penitenziari e ai detenuti in occasione del Ferragosto.

“Il Ministro, poi, torna sulla fantomatica e non affatto originale, visto che se ne vaneggia da lustri, idea di riutilizzo a scopi detentivi delle caserme delle forze armate in disuso, precisando, bontà sua, che se si potesse realizzare (per fortuna qualche dubbio sorge anche a lui) verrebbe accompagnata da nuove assunzioni. Non capiamo allora perché Nordio non faccia in modo che quelle assunzioni si compiano subito, atteso che oltre al fabbisogno di 18mila unità, ben 7mila appartenenti alla Polizia penitenziaria mancano formalmente all’appello rispetto agli organici già codificati”, aggiunge il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Chiediamo nuovamente e consigliamo al Ministro, anche al fine di evitarsi queste gaffe, di aprire un confronto serio con le Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale del Corpo di polizia penitenziaria, che non ha mai incontrato, per acquisire elementi di conoscenza e proposte utili a risollevare le sorti di un sistema carcerario alla deriva. Assunzioni straordinarie, equipaggiamenti, tecnologie, strutture e infrastrutture, revisione del modello custodiale, ma anche riforme complessive per l’intero apparato d’esecuzione penale non sono più rinviabili. Lo sappia il Ministro anziché continuare prescrivere placebo”, conclude De Fazio.

 

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