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Roma, 09 feb.  – “Da quanto apprendiamo, attraverso l’approvazione di emendamenti al disegno di legge di conversione del decreto milleproroghe, si introdurrebbe, per la Polizia di Stato, un’appendice al riordino delle carriere che ne permetterebbe l’ulteriore alimentazione, in soprannumero, del Ruolo Direttivo a esaurimento, nonché della qualifica di Sostituto Commissario e l’ampliamento dei posti a concorso per soli titoli per l’accesso al ruolo degli Ispettori. Il tutto mediante scorrimento delle graduatorie esistenti. Analoghe misure, tuttavia, non verrebbero previste per l’altra forza di polizia a ordinamento civile, ossia il Corpo di polizia penitenziaria, la quale al di là dei proclami verrebbe nuovamente bistrattata e mortificata dalla scarsa considerazione della politica”.

 

         Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

         “L’ancestrale disattenzione della politica e dei governi, di qualunque colore, verso il Corpo di polizia penitenziaria ha causato e provoca tuttora danni enormi al sistema giustizia del Paese e pesantissime disfunzionalità all’esecuzione penale e alla gestione carceraria, così come l’architettura del Corpo di polizia penitenziaria e la distribuzione nei ruoli e nelle qualifiche risultano livellate verso il basso della scala gerarchica, con pesanti conseguenze sull’efficacia operativa e forti penalizzazioni sulla retribuzione”, spiega il Segretario della UILPA PP.

 

“Dopo le parole di particolare attenzione che abbiamo ascoltato sia dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sia dai Sottosegretari delegati, Andrea Delmastro delle Vedove e Andrea Ostellari, nonché dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo, auspichiamo che vi siano spazi per interventi consequenziali che consentano di non relegare, ancora una volta, la Polizia penitenziaria al ruolo di cenerentola fra le forze dell’ordine, conclude De Fazio.

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