Roma, 17 lug. – “Ancora una volta le donne e gli uomini del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) del Corpo di polizia penitenziaria e, in particolare, quelli della sua articolazione lombarda ci hanno messo una pezza propiziando la cattura del detenuto del carcere di Como evaso il 12 marzo scorso dal cimitero di Brenzio, dove era stato accompagnato per una visita alla tomba della madre. L’ennesimo brillante risultato del NIC, cui vanno le congratulazioni della UILPA Polizia Penitenziaria, tuttavia, non fa altro che cristallizzare ancora una volta il divario fra la competenza e la professionalità degli operatori e la disfunzionalità complessiva del sistema, nel quale gli eventi avversi come evasioni, suicidi, talvolta omicidi, traffici di sostanze e oggetti non consentiti, aggressioni, risse, devastazioni, etc., sono all’ordine del giorno”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Banalmente, sarebbe interessante conoscere quanto è costata, e quanto costerà ancora, in soli termini economici questa evasione e come quelle risorse finanziarie si sarebbero potute investire nella direzione dell’efficientamento del sistema carcerario partendo dagli organici del Corpo di polizia penitenziaria, mancanti di 18.000 unità e per i quali con la conversione in legge del decreto-legge PNRR 2 sono state previste assunzioni straordinarie per sole 270 unità diluite fino all’anno 2032”, aggiunge il Segretario della UILPA PP.
“Con la crisi politica in atto, attendiamo di conoscere le sorti del Governo e dello stesso Parlamento, ma comunque la si metta è chiaro che la questione carceraria e, più in generale, dell’esecuzione penale debba essere compiutamente affrontata con investimenti adeguati e terapie efficaci, ben al di là dei placebo cui si assiste da tempo e di cui si continua parlare”, conclude De Fazio.