Comunicato stampa - ROMA, 29/01/2022 – “Dopo la condanna della CEDU di qualche giorno fa, inflitta all’Italia per aver trattato in modo inumano un detenuto con gravi problemi psichiatrici, le parole di oggi dell’appena insediato Presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, e che paiono mettere in forte dubbio la stessa legittimità costituzionale della detenzione a causa del persistente e crescente sovraffollamento nelle carceri, s’impone ulteriormente per il Governo il dovere di adottare misure urgenti e riforme strutturali per il sistema penitenziario”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, in commento alle parole di Giuliano Amato, eletto Presidente della Corte Costituzionale, il quale rispondendo a una domanda di Riccardo Arena (Radio Radicale) in merito al sovraffollamento penitenziario ha dichiarato che “la questione non è stata riproposta ma se venisse riproposta si sarebbe di fronte alla responsabilità di affrontarla”.
“Salvo ulteriori sorprese – prosegue il Segretario della UILPA PP –, stasera sarà almeno momentaneamente archiviata, peraltro quasi come se non fosse mai stata aperta sotto il profilo prettamente istituzionale, la pratica per l’elezione del Presidente della Repubblica; dopodiché ci auguriamo che finalmente le forze politiche e il Governo, liberi da distrazioni e velleità, vogliano prendere concretamente atto di quanto si continua a perpetrare nelle carceri, su più fronti, in danno dei detenuti, degli operatori, ma soprattutto e in definitiva, della collettività e del sistema paese”.
“Del resto, se con il mese di gennaio, ormai agli sgoccioli, non sarà consunta anche la priorità al sistema penitenziario, sinora vanamente annunciata dalla Ministra della Giustizia e incidentalmente, per di più, Presidente emerito della stessa Corte Costituzionale, Marta Cartabia, ci aspettiamo un piccolo segnale di consequenzialità. Otto detenuti morti suicidi dall’inizio dell’anno, 5.435 positivi al Covid-19, fra reclusi (3.733) e operatori (1.702) al 27 gennaio scorso, evasioni, aggressioni alla Polizia penitenziaria e ad altri operatori, forti tensioni in diversi istituti, sequestri di telefoni cellulari e sostanze stupefacenti, indice della circostanza che circolino in grande quantità oggetti e sostanze non consentite, la sparatoria di qualche mese fa a Frosinone, parti e omicidi in cella. Questo il sommario bollettino delle nostre prigioni. Cos’altro si deve vedere – si chiede De Fazio, citando Calamandrei e la stessa Ministra Cartabia, – per conoscere le carceri e, soprattutto, perché dopo le parole e le passerelle come quelle cui abbiamo assistito a Santa Maria Capua Vetere conseguano provvedimenti tangibili da parte dell’Esecutivo?”
“Non vorremmo – conclude – che, come fin troppo spesso accade, anche sulle carceri la politica e i governi, compreso quello in carica, delegassero o, meglio, abdicassero in favore del Giudice delle leggi; pure perché temiamo fortemente che potrebbe non esservene il tempo prima che succeda l’irreparabile, peraltro in buona misura già accaduto”.