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Comunicato stampaROMA, 17/11/2021“Dopo la sparatoria di due mesi fa, la situazione complessiva presso la Casa Circondariale di Frosinone, sia sotto l’aspetto della gestione detentiva sia sotto il profilo dell’operatività e del carico di lavoro della Polizia penitenziaria è assolutamente peggiorata. Possiamo affermarlo senza tema di smentita e con cognizione di causa grazie a una visita sui luoghi di lavoro frusinati che ho personalmente condotto stamattina, unitamente al componente della Segreteria Nazionale Alessandro Ceralli, alla Segretaria Regionale del Lazio, Simona Tuzi, e ad altri dirigenti territoriali della UILPA PP”.

 

            Questo il responso di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che stamani si è recato con una delegazione del sindacato a verificare le condizioni lavorative presso la Casa Circondariale di Frosinone, teatro il 19 settembre scorso – come si ricorderà – di una sparatoria fra detenuti.

            Il Segretario della UILPA PP argomenta: la dotazione degli organici del penitenziario frusinate è assolutamente deficitaria e ben sotto la media nazionale. Basti pensare che sono solo 232 gli appartenenti al Corpo assegnati, compresi quelli impiegati al Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti, su una previsione di 296; previsione che tuttavia è assolutamente sottodimensionata e che dovrebbe corrispondere, secondo uno studio fatto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ad almeno 460 unità. In sostanza, a Frosinone si tira avanti con la metà esatta della forza organica necessaria che deve gestire una media di circa 550 detenuti (529 i presenti stamattina)”.

            “Dopo la sparatoria, peraltro, – incalza De Fazio – nonostante gli annunci, certamente animati da buona volontà, dei vertici dipartimentali, non vi è stato alcun reale rinforzo, atteso che le poche assegnazioni di personale sono state di fatto vanificate da altrettanti operatori non più in servizio alla Casa Circondariale. A questo c’è per di più d’aggiungere un alto numero di poliziotti (più di dieci) in infortunio per aggressioni subite dai detenuti. Proprio durante la nostra visita è stato brutalmente aggredito un altro Assistente Capo”.

 

            “Non solo, ma dopo il grave evento del 19 settembre, alcune misure adottate dai vertici del DAP, in assenza di altri interventi di supporto, hanno finito per appesantire il carico di lavoro e aumentare gli eventi critici. Quattro sezioni che erano destinate a detenuti del circuito ad alta sicurezza – spiega ancora il rappresentante della UILPA PP – sono ora occupati da detenuti comuni, fra cui molti tossicodipendenti e non pochi affetti da patologie mentali. Tutti reclusi, questi, la cui gestione quotidiana è molto problematica in assenza di risorse umane, trattamentali e sanitarie adeguate”.

 

            “Abbiamo peraltro appreso che proprio da stamattina il penitenziario frusinate è interessato da un’ispezione della Commissione ministeriale incaricata di far luce sugli accadimenti conseguenti alle rivolte del marzo 2020 e presieduta da Sergio Lari. Auspichiamo allora che la Commissione possa e voglia occuparsi anche delle difficoltà operative e gestionali che affliggono il penitenziario, relazionandone a chi di competenza. Pensiamo, infatti, che oltre agli opportuni interventi del DAP, siano indispensabili correttivi alla manovra di bilancio che consentano di incrementare compiutamente l’organico del Corpo di polizia penitenziaria e di reclutare in breve tempo le unità mancanti. Solo così, e sempre che non sia già troppo tardi, – conclude De Fazio si potrà evitare il totale disfacimento del sistema”.

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