Comunicato stampa del 12 novembre 2021 Carceri:Carceri: Apprezziamo le parole dell’on. Macina, ma non basta - ROMA, 12/11/2021 – “La legge di bilancio dello scorso anno ha semplicemente previsto il ripianamento dei sottodimensionati ed errati organici della Polizia penitenziaria, mediante l’assunzione aggiuntiva di soli 1.935 operatori, per di più spalmandone il reclutamento su cinque anni: 200 per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 510 nel 2023, 510 nel 2024 e 515 nel 2025. Tutto questo è assolutamente insufficiente e persino risibile a fronte di oltre 17mila unità mancanti, per come rilevato dallo stesso Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Non solo, ma anche a causa delle politiche di improbabile spending review condotte negli anni passati alcune scuole di formazione per il Corpo di polizia penitenziaria sono state dismesse o cedute, ragione per la quale dubitiamo persino che quelle unità possano essere effettivamente immesse in servizio nei tempi indicati. Alla Sottosegretaria Macina, allora, diciamo che serve molto di più e già dalla legge di bilancio che sta per approdare al Senato”.
Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, a seguito delle dichiarazioni rilasciate stamani dalla Sottosegretaria al Ministero della Giustizia Anna Macina in occasione di una visita presso la Casa Circondariale di Pescara.
“D’altronde – prosegue il Segretario della UILPA PP –, l’on. Macina, a Pescara, già teatro di ripetute evasioni, ha potuto toccare con mano la grave emergenza penitenziaria derivante anche dalla pesantissima insufficienza delle dotazioni organiche, nazionali e territoriali, della Polizia penitenziaria. Eppure, il testo del disegno di legge di bilancio per l’anno 2022 approvato in Consiglio dei Ministri, almeno nella versione che abbiamo potuto leggere, niente contiene per le carceri e per il Corpo di polizia penitenziaria”.
“Noi, quasi banalmente, continuiamo a chiedere solo consequenzialità e, cioè, che alle parole di politici e governanti seguano i fatti, con investimenti straordinari e strutturali che consentano in primis di affrontare le emergenze, ma pure di riformare il sistema d’esecuzione penale e di riordinare l’Amministrazione e il Corpo di polizia penitenziaria. Questioni come quelle delle dotazioni organiche e degli equipaggiamenti della Polizia penitenziaria, al pari di quelle che attengono alla gestione dei detenuti infermi di mente, non sono più rinviabili. Ma meritano di essere affrontati anche i temi relativi alle strutture (per la formazione, per esempio, si potrebbero acquisire e riconvertire caserme dismesse) e alle infrastrutture, nonché all’ordinamento della Polizia penitenziaria, all’introduzione dei medici del Corpo e alla revisione del Regolamento del Ministero della Giustizia, peraltro realizzabile anche in via semplificata ai sensi del recente decreto-legge n. 35 del 2021. Consequenzialità e coerenza che, a questo punto, – conclude De Fazio – ci aspettiamo anche dall’on. Macina”.