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 Ascolta qui l'intervento del Segretario Generale Angelo Urso

In data 5 luglio 2017 presso il DAP si è svolta una riunione (la terza nell’ultimo anno), presieduta dal Dr. Pietro Buffa direttore generale del personale e delle risorse, con all’ordine del giorno gli organici del Corpo di Polizia penitenziaria – extra moenia– Leggi qui l'ultim'ora    In premessa la delegazione di parte pubblica ha illustrato i criteri trasmessi nell’informazione preventiva.

 

            Nel proprio intervento la delegazione UIL ha innanzitutto chiesto di comprendere cosa l’amministrazione intende per sedi extra moenia, e cioè se si riferisce alle unità impiegate in quelle sedi e servizi la cui vecchia pianta organica era di 1.179 unità (uffici e servizi centrali, GOM, NIC, USPEV e ISSPE) ovvero a tutte le unità impiegate al di fuori delle carceri. Per noi, evidentemente, si intendono tutte.

            Nell’introduzione abbiamo rimarcato che dalla periferia giungono grida di dolore provenienti da tutte le Regioni (manifestazioni e stati di agitazione diffusi) in cui sono protagonisti i delegati di tutte le OO SS e non solo quelli della UIL.

            Dalle carceri arrivano anche segnali di insofferenza nei confronti del sindacato, uno su tutti il caso di Bologna dove 150 colleghi hanno firmato un documento nel quale chiedono la modifica del PCD sulla mobilità e lo hanno inviato autonomamente al DAP e a tutti i sindacati. Il paradosso, però, è che il “sistema” crea le carenze spostando il personale senza regole e coloro i quali le regole le seguono ricevono rigetti per effetto delle carenze determinate dal “sistema stesso” e questo chiaramente risulta incomprensibile ai più.

            Tanto più quando il DAP predica bene ma razzola male come quando trasferisce una unità, dopo due anni di aspettativa sindacale, da Saluzzo a Napoli. Questo nonostante a Saluzzo abbiano aperto un reparto per detenuti AS senza ottenere una unità e presto apriranno altri due reparti.

Ragione per cui abbiamo detto al tavolo sindacale che è a tutti i colleghi che lavorano nelle carceri, a quelli che aspettano un trasferimento da 20 anni e non riescono ad ottenerlo, che da qui devono arrivare risposte certe, serie e coerenti.  Questo perché noi tutti, ad esempio, sappiamo che non è solo modificando il PCD sulla mobilità che si potranno creare le condizioni per realizzare mobilità, ma serve altro.

            Nel merito della proposta, partendo dal presupposto che nei momenti di crisi come questo non si può fare altrimenti, abbiamo riferito quanto segue:

  • Fatta eccezione per gli organismi interforze, recuperare nelle carceri tutte le unità impiegate presso altre amministrazioni e presso le diverse AG (Procure, Tribunali Sorveglianza, Magistrati Sorveglianza ecc…);
  • Recuperare tutti coloro che sono impiegati presso i palazzi di giustizia ai controlli dei varchi e degli accessi;
  • Fatta eccezione per NIC e GOM sui quali occorre fare riflessioni specifiche, dopo aver ridotto la pianta organica delle percentuali di incidenza del taglio delle 5.000 unità e della effettiva consistenza organica, recuperare tutti gli esuberi presso DAP, PRAP ecc;
  • Recuperare tutti coloro che negli istituti penitenziari sono impiegati in compiti amministrativo contabili, in esubero rispetto alla pianta organica del comparto ministeri (amm.vi + pol pen = pianta organica);
  • fare giustizia rispetto ai numerosi distacchi realizzati presso il DGMC perché quella era un’occasione di mobilità per chi da anni aspetta il trasferimento ma in realtà è stata trasformata in un territorio di caccia. Occorre stabilire criteri per coloro che erano già presso il DGMC prima dell’avvento del precedente capo dipartimento, stabilire criteri per assegnare le altre unità, fare interpello nazionale, trasferire chi ne ha diritto e restituire chi non ne ha.

Più in generale abbiamo detto che, dopo aver recuperato le predette unità, si potrà fare un interpello rivolto a coloro che sono impiegati nelle sedi extra moenia, utilizzando i criteri del PCD sulla mobilità e dopo aver realizzato la graduatoria partire dall’ultimo, fino al raggiungimento del limite, per individuare gli esuberi.

            Una volta fatto questo rendere noti i numeri delle persone interessate e soltanto dopo si potrà eventualmente condividere l’eventuale assorbimento di pensionamenti ma solo per coloro che vi andranno entro due anni al massimo.

            Gli interventi di molte altre OO.SS. si sono caratterizzati per lo più nel senso di trovare una salvaguardia per quelli in esubero attraverso l’assorbimento di chi andrà in pensione e di garantire il trasferimento a quelli che, assegnati al DAP, sono oggi distaccati in altri istituti.

            Su quest’ultima ipotesi noi abbiamo detto che siamo d’accordo solo se non vanno ad intaccare i diritti di coloro che sono in graduatoria in posizione migliore rispetto al loro punteggio.

            A conclusione della riunione abbiamo dovuto replicare ad una nota a verbale prodotta da altra OO.SS. che chiede di realizzare un accordo per disciplinare i trasferimenti di coloro che hanno fruito di aspettativa sindacale non retribuita. Evitiamo di commentare e ci limitiamo solo a riportare l’informazione.

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