Abbiamo appreso dei contenuti della Sua nota n. 0247550 del 19 u.s. indirizzata ai provveditori regionali e ai direttori delle sedi penitenziarie relativamente alla materia di cui in oggetto.
Naturalmente, questa Organizzazione Sindacale apprezza ogni sforzo teso a migliorare le condizioni di carcerazione e l’affermazione compiuta di valori di civiltà nelle modalità di esecuzione delle pene detentive che peraltro si riflettono direttamente sulla qualità del lavoro espletato dalla Polizia penitenziaria.
Proprio perché abbiamo a cuore i predetti principi di civiltà, tuttavia, ci poniamo e Le rivolgiamo alcuni interrogativi che scaturiscono dalle direttive di cui si discute, avendo sempre più forte la sensazione che spesso le disposizioni formali e sostanziali della S.V. si prefiggano di essere esse stesse l’obiettivo, piuttosto che uno degli strumenti per perseguirlo concretamente.
In particolare Le chiediamo:
- I punti idrici di cui alla precitata direttiva saranno alimentati con acqua potabile?
- Come si pensa di far fronte all’emergenza da carenza idrica che, specie nel centro-sud, interessa la quasi totalità degli istituti penitenziari (e spesso i territori che li ospitano) e dove l’erogazione dell’acqua nei periodi estivi è disciplinata e razionata in delimitate fasce orarie persino negli alloggi per il personale?
- Sono stati valutati gli impatti che tale disposizione avrà sul sistema di approvvigionamento idrico dei territori che ospitano complessi penitenziari, soprattutto, di medie e di grandi dimensioni?
- È stato operato uno studio di ecosostenibilità del sistema che si è disposto di adottare?
- Con quali risorse economiche si farà fronte all’eventuale ulteriore consumo di acqua potabile, anche in considerazione della non secondaria circostanza che sembra che i relativi costi (al pari delle spese energetiche) siano computati fra le spese sostenute per il Corpo di polizia penitenziaria?
- Come pensa la S.V. di migliorare la vivibilità dei (rectius: di rendere vivibili i) luoghi di lavoro della Polizia penitenziaria che, di fatto, in massima parte coincidono con quelli di detenzione per l’utenza e adeguarli ai dettami di cui anche al D.Lgs. 81/2008?
Con riserva espressa di assumere ulteriori iniziative, restiamo in attesa di un cortese e urgentissimo riscontro.
Molti cordiali saluti,