Comunicato stampa - ROMA 10/12/2020 – “Apprezziamo molti degli emendamenti presentati al testo dei decreti ristori nell’iter di conversione in legge da alcuni Senatori e, in particolare, i diversi proposti dai Senatori D’angelo, Piarulli e altri e che, se approvati, porranno fine a una serie di storture e penalizzazioni che investono il Corpo di polizia penitenziaria, non solo sotto il profilo della retribuzione del lavoro prestato oltre i limiti contrattuali, ma soprattutto per la tutela della dignità lavorativa e dell’incolumità personale”.
Questo il primissimo commento di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, al prosieguo dell’iter di conversione in legge dei decreti ristori che attualmente vede impegnate le commissioni riunite 5^ e 6^ del Senato della Repubblica.
De Fazio, che attraverso l’organizzazione interna del Sindacato segue da vicino i lavori parlamentari, spiega: “i molteplici emendamenti proposti e che attengono al carcere, vanno nella direzione da noi auspicata da tempo e che ripetutamente abbiamo indicato anche al Ministro Bonafede e ai Vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. In particolare, si cerca di porre rimedio, seppur tardivo, alla discriminazione che vede il Corpo di polizia penitenziaria inspiegabilmente tagliato fuori dagli stanziamenti per la retribuzione del lavoro straordinario disposti in favore delle restanti Forze di Polizia; inoltre, si propone un inasprimento delle pene per il traffico di sostanze stupefacenti nei luoghi di detenzione, così come per le devastazioni e le aggressioni ai danni dei Poliziotti penitenziari”.
“Certo, non ci facciamo illusioni, molte volte abbiamo visto emendamenti proposti da esponenti della maggioranza di governo infrangersi sugli scogli parlamentari e naufragare, dunque aspettiamo ciascun senatore e deputato alla prova dei fatti. Troppo semplice e ipocrita ricordarsi del Corpo di polizia penitenziaria e delle carceri dagli scranni dell’opposizione per essere poi colpiti da repentine amnesie quando si governa. Di sicuro – promette il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – chi lavora in carcere e chi se ne occupa per 365 giorni all’anno, ogni anno, non commetterà lo stesso errore!”