In data 22 novembre 2017 presso la sede del Dipartimento della Giustizia Minorile e Comunità si è svolto l’esame delle OO.SS. rispetto alla definizione delle piante organiche presso la giustizia minorile.

La delegazione di parte pubblica ha aperto la riunione rappresentando i principi e criteri che hanno ispirato l’informazione preventiva ed ha chiesto alle OO.SS. di formulare le proprie osservazioni senza, però, entrare nello specifico dei dati numerici per evitare la banalizzazione della discussione.

La delegazione UIL (Algozzino – Ferrandino) ha esordito con la richiesta di una maggiore specificazione dei criteri adottati in quanto l’informazione preventiva al riguardo appare piuttosto lacunosa e presenta parametri incomprensibili, se raffrontati tra loro, poiché non sono stati forniti dati rispetto al numero dei minori detenuti, alla messa in prova e alla mole di misura alternative alla detenzione. In pratica non c’è un raffronto tra organico e carichi di lavoro e la previsione sembra più essere una fotografia dell’esistente piuttosto che un’analisi compiuta delle necessità.

La UIL ha chiesto anche che si distinguesse la dotazione organica degli UEPE perché così generalizzata rischia di creare qualche problema dal punto di vista della gestione amministrativa, ma anche di generare uno sproposito di servizi di missione qualora si decida di concentrarli in un'unica sede amministrativa e di capire se l’organico del CPA debba essere ricompreso quale unica sede con l’IPM ovvero se debbano avere un organico distinto perché in alcune tabelle è disgiunto, in altre congiunto.

A margine della riunione la delegazione UIL ha chiesto di trovare soluzioni, nel senso di stabilire i criteri e renderli noti, che disciplinano i distacchi per gravi motivi familiari nel circuito minorile, che individuino una soluzione rispetto ai distacchi ventennali da un istituto all’altro (per esigenze dell’amministrazione). Va inoltre individuata una soluzione affinché i recenti distacchi dal DAP al DGMC siano surrogati da trasferimenti frutto di una regolare procedura di interpello rivolto a tutto il personale di Polizia Penitenziaria.

In conclusione abbiamo chiesto di conoscere quali criteri sono stati adottati a Firenze sul rientro dei distaccati e il problema del CPA femminile di Napoli che, nonostante un decreto che prevede diversamente, è ancora presente a Nisida.

L’amministrazione dopo aver sentito le OO.SS. ha preso atto delle diverse posizioni e ha chiuso la riunione senza nulla dire di cosa eventualmente è stato recepito.