Nella tarda mattina odierna le OO.SS. rappresentative degli operatori del Corpo di polizia penitenziaria hanno incontrato, presso la sede di Via Arenula, il sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, per discutere della rideterminazione degli organici.

La riunione si è resa necessaria ed è stata richiesta unitariamente dalle OO.SS. con nota del 13 aprile 2017 a seguito dell’infruttuosità dei precedenti confronti al DAP.

La UIL, nel proprio intervento, ha fra l’altro rappresentato nuovamente al Sottosegretario e all’intera delegazione ministeriale (tra cui il Capo di Gabinetto, Elisabetta Maria Cesqui, e i massimi vertici del DAP e del DGMC) come non sia accettabile il taglio pari 4.551 unità nel ruolo degli Agenti e degli Assistenti che discenderà dall’attuazione della c.d. “legge Madia”.

Difatti, se da un lato la legge Madia ha cristallizzato gli organici secondo le presenze effettive alla data del 28 agosto 2015, a di là delle mancate assunzioni straordinarie per la PolPen, è evidente come essa si fondasse sulla razionalizzazione dell’impiego delle Forze di Polizia e la riduzione dei presidi. Al contrario, per la PolPen i presidi, i compiti e il carico di lavoro sono esponenzialmente aumentati con l’apertura di nuovi istituti penitenziari e padiglioni detentivi, il più vasto impiego (anche dei Funzionari) nel DGMC e nell’Esecuzione penale esterna, con la lotta al terrorismo internazionale e ai fenomeni di radicalizzazione islamica in carcere, etc.

Se razionalizzazione vi è stata, essa ha riguardato esclusivamente le Direzioni generali e i Provveditorati regionali. È dunque del tutto evidente – ha sottolineato la UIL – che se tagli obtorto collo dovranno esserci essi dovranno interessare particolarmente proprio gli uffici dipartimentali e provveditoriali e non il personale che opera in prima linea, nelle carceri.

Al contrario, l’ipotesi di DM presentataci prevede riduzioni organiche solo nelle carceri e attraverso alcune alchimie aumenta gli operatori impiegati nelle sedi extrapenitenziarie.

Per la UIL è necessario invertire diametralmente la rotta e recuperare nei penitenziari anche il migliaio e oltre di operatori impiegati alle dipendenze di amministrazioni diverse da quelle dal DAP e del DGMC (fatta eccezione, ovviamente, per coloro che sono impiegati in organismi interforze et similia).

Inoltre, occorrerà reingegnerizzare i processi, i protocolli operativi e l’organizzazione delle carceri e, in funzione di essi, rimodulare gli organici territoriali.

La UIL ha altresì sottolineato la necessità di prevedere un piano di assunzioni straordinarie che consenta di colmare le vacanze in tutti i ruoli, così come sarà necessario incrementare le dotazioni organiche parallelamente all’aumento dei posti detentivi e all’implementazione dei compiti per la PolPen.

Infine è stata richiamata l’opportunità di rivedere le proporzioni in favore delle donne.

A margine della riunione la UIL ha anche auspicato un’iniziativa del Ministro finalizzata alla risoluzione della problematica riguardante il concorso (300+100) tuttora sospeso per presunte irregolarità.

Il Sottosegretario Chiavaroli nella sua replica ha dichiarato di apprezzare l’apporto fornito dalle OO.SS., che verrà trasferito al ministro Orlando, chiarendo che vi è ancora del tempo utile per ragionare sulla bozza di D.M. e lasciando presagire la prosecuzione del confronto di merito presso il DAP.