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In data 25 maggio 2017, una delegazione della UIL PA Polizia Penitenziaria composta dallo scrivente, dal segretario regionale della Sardegna Michele CIREDDU e dal segretario regionale Stefano PILLERI, ha effettuato una visita sui luoghi di lavoro all’interno della casa circondariale di UTA.

Siamo stati accolti con cordialità dal Direttore dell'Istituto reggente, il Dr. Marco PORCU, e dal Comandante di Reparto f.f., con i quali ci siamo intrattenuti sia prima che dopo la visita per scambiarci alcune riflessioni.

Nel corso della visita, accompagnati dal comandante di reparto f.f., abbiamo potuto rilevare che Il carcere pur essendo di recentissima costruzione presenta sistemi di automazione malfunzionanti, in qualche caso inesistenti (rotonda “buon cammino”), al punto da ridurre i livelli di sicurezza del servizio e del personale; si registrano infiltrazioni diffuse di acqua piovana e questo non è proprio normale in una struttura aperta soltanto tre anni fa, ma questo è un discorso molto più ampio, se si considera che il padiglione previsto per i 41/bis è ancora un cantiere aperto, che riguarda in generale la realizzazione delle grandi opere in questo Paese.

Prima di entrare nel merito di quanto riscontrato riteniamo, tra l’altro, utile porre in evidenza l’esigenza di rivedere un organizzazione del lavoro concepita sulla base di valutazioni inattuali. Un organizzazione che tiene conto di presunti (seppur condivisibili) livelli minimi di sicurezza che purtroppo non conciliano con l’organico presente (qui in pdf).

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