Nota n°1106/b del 10.06.16 Coordinamento Regionale Campania - In data 09.06.2016 la delegazione UILPA Polizia Penitenziaria, composta oltre allo scrivente, dal Segretario Provinciale Franco GIAQUINTO, dai Segretari Territoriali Angelo IADICICCO, Alessandro BIONDI, Michela ESPOSITO, nonché, dal Segretario Generale Provinciale UIL PA di Caserta Carlo IAVARONE, hanno fatto visita ai luoghi di lavoro della C.R. Carinola.
La visita è iniziata con saluto al Direttore Dr.ssa Carmela CAMPI, al Comandante di Reparto Comm. Egidio GIRAMMA e al Vice Comandante di Reparto Comm. Cesare MARTUCCI, già comandante di reparto ad interim c/o la CR Carinola. Il Direttore ed il Comandante di lì a poco ci hanno lasciato per sopraggiunti ed improcrastinabili impegni che gli hanno impedito di stare con noi durante la visita, siamo stati comunque accompagnati dal V. Com.te di Reparto Comm. Cesare MARTUCCI, il quale con molta dovizia di conoscenza del posto e disponibilità, ci ha mostrato “step by step” l’intero Istituto, evidenziandoci la sua evoluzione strutturale storica, evoluzione strutturale in itinere e probabili scenari futuri.
L’Istituto costruito nel 1982, aveva una precedente destinazione “Alta Sicurezza”, quindi risaltano subito agli occhi, ciò che rimane, dei numerosi cancelli e barriere architettoniche di sicurezza abbattute.
Attualmente, la Casa di Reclusione si contrassegna per la sperimentazione di modelli di sorveglianza dinamica, nel reparto nuovo, e di custodia attenuata a regime aperto nel restante dei Reparti, inoltre è sito un reparto di elite, per tipologia di trattamento e per come organizzata la struttura, per i detenuti in art. 21 O.P., sono altresì presenti anche detenuti “a regime differenziato”, in quanto collaboratori di giustizia (quelli in fase di sperimentazione per i primi 180 gg) e una sezione ex art. 32 cd “detenuti violenti” o isolati, nei casi previsti dalla Lg.
Sono presenti in Istituto 470 detenuti per una forza complessiva di personale di Polizia Penitenziaria amministrato è di 222 unità. Molti sono gli spazi da poter sfruttare, compreso 6 ettari di terra annessi alla CR Carinola, come altrettanti sono i cantieri di lavoro aperti ed in imminente apertura.
Il personale di Polizia Penitenziaria è perlopiù anziano di servizio, al quale va tutta la nostra stima, ha reagito bene e con professionalità alla metamorfosi dell’Istituto, personale che proveniva da un retaggio culturale/lavorativo, ultra trentennale, di Istituto di “Alta Sicurezza”, che determinava e induceva fortemente a dinamiche lavorative e modus operandi, non facilmente superabili, diametralmente opposti all’attuale sistema.
Durante la visita abbiamo dapprima visitato il Reparto “condominio 21”, ove sono, scusate ma non posso usare il termine “ristretti”, nè altrettanto me ne vengono altri rischierei di deturpare “l’opera”, i detenuti in regime art. 21 O.P. Credo che questo reparto sia “l’acme del trattamento” in Italia, a parte l’apertura dei detenuti, l’autogestione, le attività ecc., i locali sono fatti in modo da non sembrare un carcere, bagni, docce, cucina, suppellettili sono di qualità e simili a quelli di una comune casa, le stanze sono chiuse da una comune bussola, la stanza della socialità, ma li tutto è socialità data l’ampia apertura, è molto attrezzata e fra i detenuti si vede palesemente un aria distesa e cordiale, inoltre, i colori pastello delle mura e le fantasie rilassanti disegnate completano lo scenario. Il reparto in questione è video sorvegliato a distanza, non ci sono Poliziotti Penitenziari durante il giorno.
Siamo poi passati a visitare il nuovo reparto a vigilanza dinamica, reparto ad alto contenuto tecnologico, e anche qui il clima è molto disteso, le postazioni operative dei colleghi sono abbastanza discrete a parte una sala regia a PT ove un solo operatore visualizza su 4 monitor 48 telecamere oltre ad altre incombenze !!!
Ci siamo poi recati alla 1° sez. dx (c.d. reclusione chiusa) ove i detenuti sono aperti solo 8 ore al giorno, la struttura non è nuova e la vigilanza detenuti andrebbe rinforzata, o organizzata in altro modo, durante l’apertura e la chiusura delle stanze detentive. I posti di servizio sono i classici, andrebbero riammodernati, il tutto ci viene riferito è in corso d’opera.
Ancora abbiamo visitato la 1° sezione (ex art. 32 R.E. cd detenuti violenti o isolati, nei casi previsti dalla Lg.), anche questa struttura di vecchia generazione, notiamo con soddisfazione che è vuota, la chiave di lettura non può essere che una “Si lavora con professionalità”.
Poi siamo passati alle sez. del II° Rep. dove viene effettuata una custodia a regime attenuato, i detenuti qui sono aperti circa 12 ore al giorno, sempre reparto di vecchia generazione. Anche qui i posti di servizio andrebbero riammodernati, come per il precedente, ci viene riferito che sono in progettazione.
Durante il giro dei reparti abbiamo visto molte postazioni di servizio, certe moderne certe da abbattere, tipo la garitta dei passeggi, ma il Vice Comandante ci assicurava che molti di quei posti che indicavamo erano già storia.
Ripeto, molte sono le attività e i progetti con relativi cantieri in corso nonché in arrivo, quindi le criticità degli ambienti lavorativi non sono individuabili.
Il muro di cinta è presidiato da sentinelle, solo due postazioni e solo nelle ore diurne, data la grande movimentazione di detenuti all’interno dell’Istituto.I colloqui vengono effettuati anche nelle ore pomeridiane e festivi.
Abbiamo inoltre notato, cosa sempre più rara, che fra le varie aree trattamentali e la Polizia Penitenziaria vi è un buon rapporto sociale e lavorativo, la comunicazione non manca e nemmeno l’interazione fra loro, tante sono le attività trattamentali in corso sia interne che extramurarie.
A parte le poche criticità rilevate, facilmente risolvibili, la cosa che proprio non ci è piaciuta è l’ultima pianta organica stabilita dal D.A.P., ove sono previsti 149 unità di Polizia Penitenziaria a fronte delle 222 unità attualmente amministrate secondo precedente pianta organica.
Come si poteva non guastare qualcosa che funziona ???
Apparentemente secondo la nostra Amministrazione la CR Carinola ha un esubero, invece, secondo noi si appalesa la seguente reale situazione da tenere fortemente in considerazione:

**L’età avanzata del personale di Polizia Penitenziaria ivi di servizio, sia anagrafica che di servizio (basti pensare che stanno per essere posti in quiescenza nei prossimi mesi altri 11 Poliziotti Penitenziari)
**Posti di servizio da presidiare, in quanto l’automazione nella moltitudine dei casi non produce risparmio di risorse umane ma bensì qualità dello standard lavorativo, noi di personale accalcato nello stesso posto di servizio, o a “pascolo abusivo” come si suole dire in gergo carcerario, per intenderci, non ne abbiamo visto. Ad inizio visita e a fine visita siamo stati allo spaccio, nonostante le ore di punta abbiamo trovato due Poliziotti Penitenziari, proprio come al DAP !!!
**Grande numero di attività e progetti i quali richiedono grande operosità attiva e satellite
** Gran numero di visite e piantonamenti detenuti, su territorio disagiato, effettuati dal personale PP di Carinola
**Personale di Polizia Penitenziaria con ingenti quantità di congedo ordinario da effettuare, chissà perché
**Turnazioni a 6 ore, cosa non più fattibile con unità in meno.

Il personale di Polizia Penitenziaria di Carinola con grande sacrificio e spirito di abnegazione ha dato tanto, sta dando ancora e messo nelle condizioni di farlo darà molto ancora, se però, qualche mente eccelsa dei palazzi romani crede che, l’evoluzione del sistema penitenziario, cosi come previsto normativamente dall’Unione Europea, sia a costo zero e a sfruttamento dei Poliziotti Penitenziari si sbaglia di grosso, solo due cose otterrà di certo, la certificazione del fallimento, e per tante altre realtà penitenziarie ci siamo quasi manca solo il timbro !!!, nonchè la nostra netta, chiara, irriducibile opposizione.

Infine, tutta la delegazione, ha risalutato e ringraziato per la loro disponibilità, il Direttore, il Comandante ed i Vice Comandante di Reparto, complimentandoci per quanto fatto ed in corso d’opera, altrettanto abbiamo esternato le cose, anzi riportate, che non ci sono piaciute.

Questa O.S. ritornerà a far visita come saranno ultimati i progetti cardine e relativi cantieri, intanto, inizieremo un’attività di monitoraggio dei carichi di lavoro al fine di dimostrare che il numero dei Poliziotti Penitenziari ivi presente basta appena e che opera al limite massimo dei carichi possibili.

F.to Il Segreteraio Regionale Campania Domenico de Benedictis