Nota n. 9543 - Con riferimento all’interpello di cui in oggetto, bandito con nota n. m_dg.GDAP.27/02/2020.0068024.U della S.V., non ci si può esimere dal rilevare, nuovamente, la “doppia morale” che pare ispirare le politiche dell’Amministrazione centrale laddove da un lato propone stabilizzazioni per porre fine all’impiego di operatori in sedi diverse da quelle cui sono effettivamente assegnati, nato come provvisorio e poi stratificatosi nel tempo, e dall’altro instaura ulteriori processi di precarizzazione, peraltro in deroga (rectius: violazione) alla disciplina vigente (cfr. PCD del 9 gennaio 2019).

Nel caso di cui si discute, peraltro, si travalica ogni confine ponendo come presupposto per la partecipazione, e non già come titolo valutabile, il possesso di una laurea specifica anche per gli operatori del ruolo degli Agenti e degli Assistenti, cui come noto si accede con il diploma di scuola media superiore (ma fino a poco tempo fa con il diploma di scuola media inferiore), oltre che per il ruolo degli ispettori, nel quale parimenti si accede e si progredisce in carriera con il diploma di scuola media superiore, salvo quanto previsto per il futuro dal D.Lgs. n. 95/2017 e succ.modd.

Ciò, evidentemente, oltre a rendere incomprensibili i motivi che hanno indotto a differenziare l’interpello per ruoli, a parità di titolo di studio richiesto, fa immaginare una premeditazione rispetto all’eventualità di conferire, di fatto, mansioni superiori senza riconoscerne il corrispondente trattamento economico che, laddove confermata, configurerebbe una sorta di preordinazione allo “sfruttamento di Stato”.

Per quanto accennato, e con espressa riserva di intraprendere ulteriori iniziative, si prega la S.V. di voler riconsiderare la materia ai fini di ricondurla in un alveo di legittimità.

Nell’attesa di un urgentissimo riscontro, molti cordiali saluti.