Nota - 8657 - Questa O.S. non può esimersi dal manifestare nuovamente il proprio disappunto in ordine all’interruzione delle procedure finalizzate alla mobilità degli operatori della Carriera dei funzionari del Corpo di polizia penitenziaria.

La procedura com’è noto, è stata avviata, già con notevole ritardo rispetto ai tempi prestabiliti, in data 21.02.2017.

Tuttavia, dopo la compilazione delle graduatorie provvisorie (peraltro mai pubblicate), sembra essersi arenata immotivatamente. Nulla è stato comunicato da codesta Amministrazione agli interessati e alle OO.SS. rappresentative del Corpo circa le motivazioni di tali incomprensibili ed inaccettabili ritardi.

Consapevoli del difficile momento che stanno attraversando le amministrazioni pubbliche e nello specifico l’Amministrazione Penitenziaria, a questa O.S. pare che gli interessi legittimi dei funzionari e dirigenti del Corpo siano passati in subordine rispetto ad altre esigenze.

Noi crediamo che il regolare svolgimento delle procedure di mobilità a domanda sia uno stimolo per gli operatori a migliorare l’efficienza lavorativa, affinché gli stessi possano, qualora vincitori dell’interpello, coniugare al meglio il servizio reso con i propri interessi familiari e privati nella sede desiderata.

L’ingiustificato rallentamento delle procedure potrebbe causare nell’animo degli interessati partecipanti alla mobilità una perdita di motivazione lavorativa, oltre che danneggiare i loro interessi familiari e privati.

Del resto, il bando ha ingenerato legittime aspettative di carriera in ordine al possibile ravvicinamento con i congiunti e familiari.

Peraltro, non si vorrebbe che le assegnazioni degli incarichi ad personam, soprattutto nelle sedi extra moenia, avessero assottigliato la percentuale dei funzionari “di prima linea”, che anelano maggiormente alla mobilità, per cui codesta Amministrazione, per evitare situazioni di scopertura di Comandi nelle sedi meno gettonate, preferisse semplicemente rallentare al massimo le procedure di mobilità in attesa di “tempi migliori”.

Per di più, i funzionari del 3° corso ruolo direttivo ordinario, immessi in servizio nelle sedi penitenziarie nel gennaio del 2013, che non hanno potuto partecipare al precedente interpello, non avendo maturato due anni di servizio operativo, alla data odierna sono ancora condannati a permanere nelle sedi di prima assegnazione, e allorquando è stato bandito l’interpello che rappresentava la loro unica chance di mobilità, la procedura si è inspiegabilmente interrotta.

Si invita pertanto la S.V. a dar seguito, senza ulteriori ritardi, alle procedure di mobilità, salvaguardando, in tal modo, non solo i diritti ma anche i legittimi interessi degli appartenenti alla Carriera dei funzionari del Corpo.